Con 274 sì, 26 no e 121 astenuti, passa in prima lettura alla Camera la riforma sulla prescrizione. Salvo successive modifiche, il testo approvato fissa la sospensione automatica dei termini due anni dopo la condanna di primo grado, e un anno dopo l’appello. Prevista la sospensione anche nel caso di rogatorie all’estero (6 mesi), perizie complesse (3 mesi) e istanze di ricusazione.
Viene inoltre innalzato al compimento dei 18 anni della vittima il decorso della prescrizione per i reati più gravi contro i minori (violenza sessuale, stalking, prostituzione, pornografia). Ma a essere inasprita è, soprattutto, la prescrizione per il reato di corruzione che, ora, può superare i 21 anni. Un punto, quest’ultimo, particolarmente osteggiato da Ncd di Angelino Alfano che ha promesso: «Daremo battaglia».
Sulla corruzione, infatti, gli alfaniani si aspettavano un incremento di un quarto della pena, come da accordi preliminari, non certo il suo raddoppio. Dal canto suo il Guardasigilli, Andrea Orlando, getta acqua sul fuoco: si impegna ad accogliere le richieste che Ndc presenterà al Senato, ma al contempo respinge «l’accusa di aumentare in modo irragionevole e senza un disegno di insieme i tempi di prescrizione e quindi di conseguenza i tempi del processo».
Infine, Orlando ha annunciato l’arrivo di 2.250 nuovi cancellieri nei tribunali italiani entro la fine del 2015.
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