Oggi Giornata Mondiale di lotta all’Aids

È necessario far luce su una realtà che l’Italia troppo spesso dimentica. Il virus dell’Hiv infetta, solo nel nostro paese, una persona ogni due ore, eppure parlare di preservativi rimane un tabù

Oggi, 1° dicembre è la Giornata Mondiale di lotta all’Aids. Lo slogan di quest’anno è “Light for Rights”, Luce per i diritti. Perché si faccia della ricorrenza l’occasione per fare il punto sulla situazione mondiale e italiana, sui progressi fatti e su quanto ancora c’è da fare. Soprattutto in termini di prevenzione e di accesso universale alle cure e ai trattamenti.

Nel mondo l’Hiv è una realtà per 33,3 milioni di persone. Solo nell’ultimo anno si sono registrati 2,6 milioni di nuovi casi e 1,8 milioni di decenni. L’epicentro del contagio è l’Africa, nella quale ogni giorno nascono con l’Hiv oltre 1.000 bambini, la metà dei quali muore prima di raggiungere i due anni.

In Italia gli ultimi dati, quelli forniti dal ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità, fotografano una situazione fatta da 150 mila persone sieropositive, delle quali 22 mila hanno l’Aids. Nel nostro paese il virus Hiv infetta una persona ogni due ore, circa 4.000 ogni anno. Il numero di malati si riduce, ma con lui anche la consapevolezza del problema. Sei persone su 10 scoprono di avere il virus solo a malattia conclamata. Aumenta l’età media in cui si contrae l’infezione: 39 anni per gli uomini e 35 per le donne. Tra i colpiti dall’infezione gli eterosessuali sono il 65,4% e il 25,3% del totale non presenta fattori di rischio.

I rapporti sessuali non protetti sono la causa maggiore di trasmissione – il virus in 6 casi su 10 si contrae per via sessuale – così, anche nella giornata mondiale di lotta all’Aids, la Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids continua la sua campagna nazionale Yes We Condom. Si tratta di una campagna per la promozione dell’uso del preservativo. Una promozione fondamentale, ma che in Italia non si fa. Se il contagio da virus dell’Hiv diminuisce, tutte le altre malattie a trasmissione sessuale aumentano, ma il silenzio sui condom rimane. In tutto il mondo ci sono campagne istituzionali sull’importanza dell’uso del preservativo, programmi di distribuzione gratuita, politiche di riduzione dei prezzi. In Italia no. E l’Iva resta al 20 per cento. Un caso unico in Europa.

Non solo, l’Italia non partecipa neppure al Fondo Globale per la lotta all’Aids, alla Tubercolosi e alla Malaria. La cui azione è fondamentale per far diminuire l’incidenza di infezione da Hiv. L’anno che si chiude è stato segnato, inoltre, dalla mancata partecipazione dell’Italia alla Conferenza mondiale sull’Aids di Vienna. Nel 2011 la Conferenza mondiale su patogenesi, trattamento e prevenzione, la più importante conferenza scientifica internazionale, si terrà a Roma. Si spera che dopo tanto silenzio questa possa essere l’occasione per ripensare alle politiche nazionali e globali sulla lotta all’Aids.

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