Nuovo piano profughi: Viminale cerca altri 20 mila alloggi

La proposta è di sfruttare hotel, campeggi e villaggi turistici. Tra le destinazioni principe: Sicilia, Lombardia e Lazio

Il Viminale sta lavorando a una nuova circolare per reperire 20 mila nuovi posti per gli immigrati. Il sistema, infatti, è ormai saturo. Negli ultimi otto mesi sono sbarcati in Italia 116.127 profughi. Di questi, oltre 9 mila hanno trovato alloggio nei centri governativi; 65 mila nelle strutture temporanee messe a disposizione da prefetture ed enti locali; oltre 20 mila nei centri di accoglienza del sistema Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati). In totale, fanno poco meno di 95 mila stranieri con un tetto sopra la testa.

STESSE PERCENTUALI. Da qui, la decisione del Viminale di predisporre nuove alloggi, sfruttando stavolta hotel, campeggi, residence e villaggi turistici: realtà che da settembre rimarranno presumibilmente vuote e che potrebbero comunque avere un ritorno economico – ancorché piccolo – dall’ospitare gli immigrati. Il criterio usato sarà sempre lo stesso, ossia ogni Regione manterrà la percentuale di migranti che già ospita. Dunque, il 15% per la Sicilia, il 13% per la Lombardia e il 9% per il Lazio: sono loro le tre regioni “calde”, dove confluiranno il grosso degli stranieri. Seguono la Campania (8%), il Veneto (7%) e il Piemonte (7%).

NUOVE NORME UE. Contemporaneamente, il governo sta lavorando in vista del vertice europeo del 14 settembre, previsto a Bruxelles. Tra le richieste che si vogliono avanzare, spiccano la fotosegnaletica dei profughi nei centri di smistamento, la richiesta di portare da 32 mila a 40 mila la quota di profughi per Stato e di prevedere l’obbligo di accoglienza per ogni Stato membro dell’Unione. Infine, resta l’incognita dei finanziamenti: i 310 milioni di euro messi a disposizione dall’Europa verranno erogati lungo sette anni. I tempi troppo lunghi rischiano così di vanificare il sostegno stesso comunitario. La stima è che nel 2015 l’Italia spenderà circa un miliardo: 300 mila euro in più rispetto al 2014.

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