È arrivato il momento dei sacrifici, “nessun gruppo sociale” escluso. Il 2012 porta con sé una grande sfida per l’Italia, saremo tutti chiamati a rimboccarci le maniche con “spirito di sacrificio e slancio innovativo” per dare al nostro Paese quel nuovo balzo in avanti di cui ha bisogno. “L’Italia può e deve farcela”, il nuovo anno sarà una “grande occasione, un grande banco di prova, per il cambiamento”. È questo l’invito del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, nel suo messaggio di fine anno alla Nazione (scarica il testo integrale). Nel suo intervento – che vi riproponiamo qui sotto in versione integrale – Napolitano non dimentica di sottolineare i problemi che affliggono l’Italia come la “massiccia, distorsiva e ingiustificabile” evasione fiscale, la corruzione e il parassitismo che, senza dubbio, vanno combattuti con determinazione; ma fa presente anche alle forze politiche che la spesa dello Stato, a partire dagli anni ’80, è cresciuta troppo, in modo “sempre più incontrollato, e ormai insostenibile”. Non bisogna dimenticare, però, che l’Italia si è già trovata di fronte a momenti difficili. “Non è stato forse così negli anni della ricostruzione industriale, dopo la liberazione del Paese? Non è stato forse così in quel terribile 1977, quando c’era da debellare un’inflazione che galoppava oltre il 20% e da sconfiggere l’attacco criminale quotidiano e l’insidia politica del terrorismo brigatista?”, ricorda Napolitano invitando a guardare al futuro e all’attuale crisi economico-finanziaria con questa consapevolezza. Il messaggio del presidente della Repubblica – che guarda a una riforma delle politiche del lavoro e a un conseguente aumento della produttività – è denso di un messaggio di fiducia; la stessa che gli italiani hanno trasmesso in occasione del 150esim anniversario dell’Unità appena concluso. “La fiducia in noi stessi è il solido fondamento su cui possiamo costruire, con spirito di coesione, con senso dello stare insieme di fronte alle difficoltà, dello stare insieme nella comunità nazionale come nella famiglia”.
© Riproduzione riservata