Monti, finalmente possiamo parlare di crescita

Il punto del premier in trasferta a Bruxelles: speriamo che la crisi finanziaria sia definitivamente uscita di scena

«Sono soddisfatto perché erano due anni che a un vertice Ue non ci si dedicava a temi diversi dalla crisi finanziaria». Così il premier Mario Monti al termine della sua trasferta a Bruxelles per la firma del patto di bilancio europeo, l’ormai famoso “fiscal compact” (vedi box sotto). «È un buon segno parlare di temi diversi dalla crisi finanziaria. Speriamo sia uscita un po’ di scena e che ora ci si possa concentrare su temi come quello della crescita», ha aggiunto Monti. Il presidente del Consiglio italiano ha spiegato poi l’importanza delle misure suggerite nella lettera firmata dai dodici capi di Stato, fra i quali anche lo stesso Monti. Ottimismo quello di Monti condiviso anche dal presidente francese, Nicolas Sarkozy, secondo il quale l’Europa è pronta a «voltare pagina».

IL FISCAL COMPACT

Sottoscritto da venticinque paesi dell’Unione europea, tutti a esclusione di Regno Unito e Repubblica Ceca, il fiscal compact (così come l’ha definito Mario Draghi, presidente della Bce) è un patto di bilancio che prevede regole più stringenti per i conti pubblici. Nello specifico il deficit strutturale non deve superare lo 0,5% del prodotto interno lordo e, per i paesi il cui debito è inferiore al 60% del Pil, l’1%. Ogni stato deve inoltre garantire correzioni automatiche quando non raggiunge gli obiettivi di bilancio concordati ed è obbligato a rispettare scadenze pre-determinate. Gli Stati sono inoltre tenuti a inserire la nuova regola nella legislazione nazionale, preferibilmente in norme di tipo costituzionale.

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