«Hillary Clinton è il passato, io il futuro». Scende in campo con il coltello tra i denti Marco Rubio, senatore di origini cubane che si candida a diventare il primo presidente Usa latinoamericano grazie al voto dei latinos.
Eletto in Florida, ha lanciato la sua campagna proprio dalla Freedom Tower di Miami, la “Ellis Island” degli esuli castristi in fuga verso il sogno americano come fecero i suoi genitori.
«Il partito repubblicano per la prima volta da tanto tempo ha la possibilità in queste elezioni di presentarsi come il partito del futuro», è l’affondo contro Obama prima di quello contro la neocandidata Hillary Clinton: «Abbiamo ascoltato un leader del passato che vuole riportarci al passato, ma noi dobbiamo guardare al domani».
Il 43enne Rubio sfida dunque il clan Clinton (l’ex first lady ha 67 anni e ha già lanciato il suo tour in Iowa) ma anche quello Bush, che dovrebbe vedere il 62enne Jeb scendere in campo tra pochi giorni. E anche il suo passato: sia l’ex governatore repubblicano della Florida favorì l’ascesa di Rubio.
Anche il passato della moglie dell’ex presidente non le sembra favorevole. Un suo grande sostenitore come Bill de Blasio è cauto sulla candidatura della signora Rhodam Clinton: «Vediamo in che direzione realmente vuole andare», ha detto, nonostante nel 2008 sia stato uno dei responsabili della campagna di Hillary e nel 2012 i Bill e Hillary lo abbiano appoggiato nel sua corsa a sindaco di New York.
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