Connettiti con noi

Attualità

Maldive, gli scontri arrivano sugli atolli

Mandato di arresto per il presidente deposto. La Farnesina: italiani prestino massima attenzione a Malè

architecture-alternativo

Non si placano le proteste alle Maldive. Dopo il golpe che lo scorso martedì ha portato alla cacciata del presidente Mohamed Nasheed, i violenti disordini iniziati nella capitale Malè si sono ormai estesi anche ad altri atolli dell’arcipelago dell’oceano Indiano. Scene da guerriglia, con commissariati di polizia incendiati, gas lacrimogeni e feriti, anche gravi: da una parte i sostenitori del presidente destituito, dall’altra la polizia e i sostenitori di Mohamed Waheed Hassan (ex vice di Nasheed e proclamato presidente dopo il golpe). Sono già oltre 200 gli arrestati, tra loro ci sarebbero almeno sei parlamentari. Intanto sembra che un tribunale di Malé abbia spiccato un mandato di arresto anche nei confronti dell’ex presidente Nasheed e dell’ex ministro della Difesa. Ignoti i capi di accusa che graverebbero sui due. A renderlo noto fonti del Partito democratico delle Maldive, lo stesso dell’ex capo dello Stato. Nessuno sa esattamente dove Nasheed si trovi, mentre la moglie e i figli sono scappati in Sri Lanka per «tutelare la loro sicurezza», così come comunicato dallo stesso presidente cingalese, Mahinda Rajaapaksa, che in prima persona ha chiamato il nuovo capo di Stato maldiviano, Hassan, chiedendo che sia garantita l’incolumità di Nasheed.

Gli Italiani nell’arcipelago. Al momento nessun pericolo per i turisti nell’arcipelago. «La situazione nei vari villaggi è sempre stata tranquilla, così come l’operatività dell’aeroporto della capitale, che non ha sinora subito interruzioni» recita la nota ufficiale della Farnesina, che consiglia solo di «prestare la massima attenzione, evitando assembramenti, luoghi isolati e di circolare soli nelle ore notturne nella città di Malé».

Credits Images:

Gli scontri in atto alle Maldive