Legambiente, attenzione alle etichette energetiche: il 43% non è a norma

Le informazioni sui consumi degli elettrodomestici sono spesso incomplete o contraffatte, soprattutto online

Acquistate elettrodomestici online? Allora fate attenzione alle etichette: secondo Legambiente, quasi la metà dei prodotti in commercio in Italia è privo delle indicazioni relative al consumo energetico, o ne riporta di fasulle. L’indagine dell’associazione ambientalista, svolta in collaborazione con il Movimento Difesa del Cittadino, si chiama “Etichetta furbetta” e si innesta nel progetto della Commissione Europea Marketwatch.

LO STUDIO. Dall’indagine, effettuata su 4.637 prodotti di cui 2.704 venduti nei negozi fisici, e 1.933 online, il 57% ha superato i controlli, e risulta regolarmente dotata di etichette energetiche riportanti informazioni veritiere. I risultati positivi messi a segno dai negozi tradizionali, però, superano di gran lunga quelli degli e-commerce: se l’81% dei prodotti messi in vendita negli esercizi commerciali “fisici” è a norma, solo il 23% degli elettrodomestici che gli utenti si procurano su Internet ha passato i controlli.

NEI NEGOZI FISICI … La ricerca ha coinvolto alcuni negozi di Toscana, Lazio e Veneto. Diverse le tipologie di esercizi commerciali fisici esaminate: dal negozio di arredi al supermercato, passando per quelli specializzati in elettrodomestici e elettronica. Tra le irregolarità notificate, la più diffusa è la mancata etichettatura, che coinvolge soprattutto gli aspirapolvere e i televisori venduti nei supermarket, oltre alle cappe aspiranti, per le quali l’obbligo dell’etichetta è stato introdotto di recente; bene per le lavastoviglie: quelle con indicazioni non a norma sono appena il 2%. Inoltre, in tre quarti dei negozi non viene esposta la scheda tecnica degli apparecchi, nonostante gli obblighi di legge.

… E IN QUELLI ONLINE. Online, invece, la questione si fa più seria: il 77% dei prodotti che si trovano in rete non è conforme alle norme, nonostante dal 1 gennaio del 2015 la legge imponga di mettere in evidenza nelle schede degli elettrodomestici venduti negli e-commerce anche l’etichetta energetica. Su questo punto si sono dimostrati particolarmente negligenti le filiali in Rete delle catene specializzate: 8 sui 12 shop esaminati appartenevano a questa categoria, e in molti casi non si sono preoccupati di informare adeguatamente l’utente online, dimostrando una certa disattenzione nei confronti di consumatori ancora considerati “di serie B”. Ancora una volta a mancare sono le informazioni sulle cappe aspiranti (89% non conformi), seguite da televisori (75%) e forni (64%). Ridimensionato, invece, ma non ancora superato definitivamente il fenomeno della vendita di quegli elettrodomestici (frigoriferi, lavatrici e lavastoviglie con classe energetica inferiore all’A+) banditi dalle direttive Ecodesign per il loro eccessivo consumo energetico.

RISPETTO PER L’AMBIENTE E RISPARMIO. Davide Sabbadin, che è responsabile in Legambiente delle indagini sull’efficienza energetica, non ha mancato di sottolineare il contributo che una corretta etichettatura dà alla causa ambientale: «le direttive Ecodesign ed Etichetta Energetica sono importanti per il clima e particolarmente simboliche alla vigilia della COP di Parigi. Se venissero correttamente applicate, il taglio annuale alle emissioni di CO2 sarebbe di circa 500 milioni di tonnellate, pari a quelle del parco auto circolante in Europa». Con un risparmio notevole anche per le famiglie: scegliere correttamente fra i prodotti in vendita può portare a guadagni annui pari ad almeno 400 euro. È necessario, secondo Francesco Luongo del Movimento Difesa del Cittadino, aumentare la vigilanza nei confronti dei negozi online, dato che il commercio in Rete è destinato ad aumentare costantemente nei prossimo anni, e chiama a raccolta gli enti preposti al controllo: «gli organi di vigilanza, primi fra tutti il MISE, l’Autorità Antitrust e la Polizia postale devono vigilare e intervenire tempestivamente».

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