Le donne più potenti del mondo hanno gli occhi a mandorla. Alla faccia di chi sostiene che nell’Est del mondo le donne vivano una posizione subalterna. In Asia non solo le donne sono protagoniste dell’imprenditoria (leggi i dati del Gem 2017), ma conquistano posizioni manageriali sempre più importanti. Lo certifica la nuova edizione della classifica di Fortune “Most Powerful Women International”, che riguarda le figure apicali al di fuori degli Stati Uniti.
Ebbene, le asiatiche stanno surclassando le europee: sono 19 nei primi 50 posti. Al primo posto resiste ancora Ana Botin, presidente spagnola del Banco Santander, davanti a Emma Walmsley, manager di GlaxoSmithKline: era 33esima, ora è seconda dopo aver preso il timone del gruppo. Rimane terza la francese Isabelle Kocher, amministratore delegato di Engie, il maggior colosso dell’elettricità non pubblico al mondo. Al 4° posto ecco la prima cinese – Dong Mingzhu, alla guida Gree Electric Appliances dopo la scomparsa del marito – davanti a un’indiana, Chanda Kochhar, a.d. di Icici Bank. Seguono ancora le cinesi Chua Sock Koong (a.d. di Singapore Telecommunications) e Sun Yafang (presidente di Huawei Technologies). Chiudono la top ten, dietro alla britannica Alison Cooper (a.d. di Imperial Brands), Wang Fengying (Great Wall Motor) e Ho Ching, numero 1 del fondo sovrano di Singapore Temasek.
Al 13° posto troviamo l’unica italiana, la manager ligure Ornella Barra, direttore operativo di Walgreens Boots Alliance. Ex farmacista, è in classifica dal 2010 ed è sempre rimasta nella top 15 (l’anno scorso era però decima). A 63 anni Barra è compagna di vita e di affari di Stefano Pessina, a.d. di Wba, oltre a condividere un importante quota azionaria del colosso farmaceutico che nel 2016 ha quasi raddoppiato i ricavi acquisendo Rite Aid e inaugurando la partnership con il grossista AmerisourceBergen.
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