La giornata pubblica di Papa Francesco di giovedì 27 marzo è iniziata molto prima dell’incontro, in programma alle 10.15, con il presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Alle 7, infatti, il pontefice ha celebrato la consueta messa mattutina alla presenza di 493 parlamentari italiani ai quali ha rivolto un monito ben chiaro: la politica non scivoli verso la corruzione. “Al tempo di Gesù – ha detto Francesco – c’era una classe dirigente che si era allontanata da popolo che lo aveva abbandonato, incapace di altro se non di seguire la propria ideologia e di scivolare verso la corruzione”. Un riferimento non casuale, che continua anche quando Bergoglio ricorda come le energie di “chi comandava ai tempi di Gesù” erano rivolte solo a “interessi di partito e lotte interne”, al punto da non riconoscere quando “il Messia si palesa ai loro occhi”. Il Papa ha poi invitato a “pregare al Signore, che ci dia la grazia di andare sempre per la strada della salvezza, di aprirci alla salvezza che soltanto viene da Dio, dalla fede, non da quello che proponevano questi ‘dottori del dovere’, che avevano perso la fede a reggevano il popolo con questa teologia pastorale del dovere”. Il pontefice ha poi ricordato ai parlamentari italiani, nell’omelia della messa, che “i peccatori pentiti sono perdonati. I corrotti no, perché rifiutano di aprirsi all’amore”.
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