Juno alla scoperta di Giove, inizia l’era post Shuttle

La sonda arriverà nell’orbita del pianeta nel 2016 per studiarne le origini. A bordo anche due eccellenze italiane…

Sarà la prima missione dell’era post Shuttle. Mancano pochi giorni alla lancio della sonda della Nasa Juno che avrà l’obiettivo di scoprire i misteri del campo magnetico di Giove. Il viaggio, la cui partenza è prevista per venerdì 5 agosto – ore 17.34 italiane- dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral (Florida), durerà circa 5 anni. Nel 2016 Juno arriverà nell’orbita di Giove per compiere 32 orbite di 11 giorni ciascuna attorno al pianeta gigante, raccogliendo per un anno dati che permetteranno di risolvere tanti dei misteri ancora insoluti di Giove. “In passato le sonde Pioneer lo hanno fotografato, ne hanno scoperto le macchie e le aurore, ma non si sa ancora nulla su che cosa si nasconda sotto la superficie”, spiega all’Ansa il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Enrico Saggese. “I dati della missione Juno – ha aggiunto – permetteranno di eseguire su Giove una sorta di Tac a diverse frequenze per studiarne la struttura interna”. Questo aiuterà a ricostruire l’origine dal pianeta. La sonda risponderà alle tante domande ancora aperte grazie ai suoi 10 strumenti, due dei quali sono stati progettati e realizzati in Italia. Il primo si chiama Jiram (Jovian InfraRed Auroral Mapper), è stato progettato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), realizzato dalla Selex Galileo, e permetterà di acquisire immagini all’infrarosso mentre la sonda ruota continuamente su se stessa. Il secondo strumento è KaT (Ka-Band Translator), è stato progettato dall’università di Roma La Sapienza, realizzato dalla Thales Alenia Space, fornirà informazioni sulla composizione interna del pianeta e sul suo campo gravitazionale.

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