Italionline: manca ancora l’accordo sugli esuberi. Scatta lo sciopero

Se entro il 2 luglio l’azienda e il sindacato non troveranno un’intesa, potrebbero essere licenziati 300 dipendenti

Continua il momento delicatissimo di Italiaonline. Nonostante la lunga trattativa partita a marzo al ministero del Lavoro e dello Sviluppo Economico, manca ancora l’accordo che potrebbe scongiurare il peggio. Se entro il 2 luglio l’azienda e il sindacato non troveranno un’intesa in merito agli esuberi, potrebbe innescarsi una vera e propria crisi. Nelle intenzioni della web company guidata dal magnate egiziano Naguib Sawiris, fondatore di Orascom, c’è il licenziamento di almeno 300 dipendenti. Per questo, giovedì 28 giugno, in concomitanza con l’incontro fra le istituzioni pubbliche (ministero, Regione Piemonte e Comune di Torino) e i sindacati, i dipendenti di Italiaonline hanno dichiarato un’intera giornata di sciopero, con un presidio davanti al Misa.

Di Maio e la “questione” Italiaonline

Carlo Calenda, ex ministro del Mise, aveva avvertito il suo successore Luigi Di Maio della situazione calda di Italiaonline, invitandolo a considerarla fra le massime priorità del nuovo governo. A oggi, però, il vicepremier non se ne è ancora occupato ufficialmente. E questo è un problema. Sebbene la fine della procedura (passata già dalla fase sindacale e quella amministrativa) scatterà alle ore 24 del 2 luglio, secondo Cgil, Cisl e Uil il 28 giugno è l’ultima data utile per riuscire a impedire il licenziamento di una parte o di tutti i 400 esuberi (dopo 18 mesi di cassa integrazione straordinaria a zero ore per cessazione parziale – alcune attività verranno esternalizzate).

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