Italia, inquinamento acustico alle stelle

Nel 2012 il 42,6% delle sorgenti monitorate ha superato, almeno una volta, i limiti normativi

Tra le tante piaghe dell’inquinamento, una sicuramente non passa inosservata: il rumore. Ne sanno qualcosa gli italiani visto che, stando all’annuario dei dati ambientali dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), nel 2012 il 42,6% delle sorgenti di rumore monitorate ha presentato almeno un superamento dei limiti normativi. Nello specifico, i controlli hanno privilegiato le attività di servizio e commerciali (il 57,7%), e in seconda battuta le attività produttive (31,5%). A incidere è il fatto che, a fine 2012, solo il 51% dei centri abitati aveva aderito alla classificazione acustica, la cui adozione è soggetta all’approvazione comunale.

Ma c’è di più. Oltre all’inquinamento acustico, l’Ispra ha rilevato un forte inquinamento elettromagnetico: nel 2012 la potenza complessiva degli impianti Srb (Stazioni radio base) è cresciuta del +10%, mentre quella degli impianti Rtv (Radiotelevisivi) è schizzata a +42%. Come se non bastasse, si sono registrati 608 casi di superamento dei limiti di legge per impianti Radiotelevisivi, 88 casi per gli impianti Srb.

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