Istat, povertà assoluta per 4,5 milioni di italiani

Il dato più alto registrato negli ultimi dieci anni. I più colpiti sono le famiglie di quattro componenti, gli stranieri e i giovani. In crescita la povertà al Nord

Un milione e 582 famiglie, ossia 4,598 milioni di persone, vivono in uno stato di povertà assoluta. A determinarlo è l’Istat sottolineando che il dato, oltre a essere in crescita rispetto al 2004, risulta il più alto registrato dal 2005. Con il termine povertà assoluta l’istituto intende indicare uno stato di indigenza tale per cui non è possibile comprare beni e servizi «che, nel contesto italiano, vengono considerati essenziali per una determinata famiglia per conseguire uno standard di vita minimamente accettabile». Nel 2014 le famiglie in uno stato di povertà assoluta erano 1 milione 470 mila che, tradotto in persone, fanno 4 milioni 102 mila unità.

COLPITI DONNE E BAMBINI. Di questi 4,598 milioni di poveri determinati nel 2015, 2,277 milioni sono donne (7,3% l’incidenza), 1,131 mila milioni sono minori (10,9%), 1,13 milioni hanno un’età compresa tra 18 e 34 anni (9,9%) e 538 mila sono anziani (4,1%). Questo vuol dire che nel 2015 un minore su dieci si trova in povertà assoluta (3,9% nel 2005). Per quanto riguarda i giovani, invece, l’incidenza è triplicata negli anni: nel 2005 la loro percentuale era pari al 3,1%.

LE FAMIGLIE PIÙ COLPITE. Per quanto riguarda invece le famiglie, i soggetti più colpiti sono le famiglie con quattro componenti: se nel 2014 la loro incidenza era il 6,7%, ora la percentuale è salita al 9,5%. Esposte anche le famiglie di stranieri (da 23,4% a 28,3%), per via della numerosità media della loro prole. In media l’incidenza di povertà assoluta diminuisce all’aumentare dell’età della persona di riferimento: il valore minimo, pari al 4,0%, è relativo alle famiglie la cui persona di riferimento è ultra 64enne.

ALLARME AL SUD E AL NORD ITALIA. Dal punto di vista territoriale, invece, la maggior concentrazione di povertà assoluta è nel Mezzogiorno dove il 9,1% delle famiglie vive in uno stato di povertà assoluta, contro il 4,2% del Centro e il 5% del Nord. Tuttavia nel Nord Italia si registra un incremento della povertà assoluta che, nel 2014, coinvolgeva il 4,2% delle famiglie contro l’attuale 5%. Lo stesso dicasi sul numero delle persone: dal 5,7% a 6,7%. A influire è la presenza, sempre più diffusa al Nord, di stranieri.

LE REAZIONI. «I dati Istat 2016 confermano la fotografia che abbiamo quotidianamente davanti ai nostri occhi: sempre più persone non hanno accesso a un’alimentazione adeguata e non raggiungono uno standard di vita almeno minimamente accettabile e sempre più strutture caritative ci chiedono un aiuto maggiore per poter minimamente sostenere queste persone nei loro bisogni primari», commenta Marco Lucchini, direttore generale fondazione Banco Alimentare. Sulle barricate anche i sindacati, che invocano l’intervento del governo: se Massimiliano Dona, segretario dell’Unione nazionale consumatori, chiede di «estendere immediatamente il bonus di 80 euro», il presidente dell’associazione dei consumatori Codacons, Carlo Rienzi, invoca «il varo di un decreto urgente anti-povertà».

Resta sempre aggiornato con il nuovo canale Whatsapp di Business People
© Riproduzione riservata