Il dl sull’antiterrorismo diventa legge

Sì defiitivo del Senato. Pene più stringenti per foreign fighters, lupi solitari e scafisti. Introdotte due nuove contravvenzioni

È ufficiale: con 161 sì, 108 no e un solo astenuto, il Senato ha approvato, in seconda lettura, il decreto sull’antiterrorismo che ora, dunque, diventa legge. Compatta la maggioranza, che ha votato in massa a favore del decreto: «Possiamo dividerci su molte cose, ma sul terrorismo la nostra unica parola deve essere unità», spiega il capogruppo Dem al Senato Luigi Zanda. Soddisfatto anche il ministro dell’interno Angelino Alfano che, su Twitter, scrive: «Il decreto antiterrorismo è legge! Da oggi più forti nella lotta al terrorismo per la difesa della democrazia e della libertà».

LOTTA INTERNA. Molte le novità introdotte dalla legge, a che va a colpire soprattutto due categorie di terroristi internazionali: i foreign fighters, ossia «coloro che si fanno arruolare per il compimento di atti di violenza, con finalità di terrorismo», e i lupi solitari, ossia i terroristi che progettano attentati in Italia addestrandosi «da soli sulla preparazione o sull’uso di materiali esplosivi, di armi da fuoco o di altre armi, di sostanze chimiche o batteriologiche nocive o pericolose, nonché di ogni altra tecnica o metodo per il compimento di atti di violenza ovvero di sabotaggio di servizi pubblici essenziali, con finalità di terrorismo internazionale». Per i primi la pena va dai 5 agli 8 anni di reclusione, mentre i Lupi solitari possono arrivare addirittura fino a 10 anni di carcere.

Il nuovo Codice inoltre stabilisce che, qualora sia coinvolto un minore, venga tolta la potestà genitoriale a tutti coloro che si macchiano di associazione terroristica, assistenza agli associati, arruolamento e organizzazione di espatrio a fini di terrorismo.

NOVITA’. Sempre in materia di pene, vengono introdotte due nuove contravvenzioni, ossia la detenzione abusiva di precursori di esplosivi e la mancata segnalazione all’autorità di furti o sparizioni dei precursori. Nel primo caso si incorre in una pena congiunta di arresto fino a 18 mesi e in una ammenda fino a mille euro. Nel secondo caso, invece, l’arresto non può superare l’anno e l’ammenda i 371 euro. Il testo inoltre introduce l’arresto per i scafisti colti in flagranza.

Al fine invece di contrastare l’antiterrorismo, la nuova legge alleggerisce i vincoli sulle intercettazioni: per esempio, adesso sarà possibile accedere da remoto a comunicazioni e dati presenti su un sistema informatico.

SICUREZZA. Al contempo, viene dato più margine di operazione ai servizi segreti: il Codice concede temporaneamente (fino al 31 gennaio 2016) la possibilità di effettuare colloqui investigativi con detenuti, purché i servizi di informazione e sicurezza informino preventivamente sia il procuratore generale presso la corte di appello di Roma sia il Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo. Inoltre, una volta conclusa l’operazione, bisognerà informare il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica e il Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo.

Prevista, inoltre, l’immunità per i servizi segreti: al pari della polizia giudiziaria, sono autorizzati a condotte inquadrate dalla legge come reati. Infine, per quanto riguarda le missioni all’estero, dal 30 giugno 2015 sarà possibile aumentare fino a 300 unità il contingente delle forze armate per il controllo di territorio, che oggi consta di 3 mila unità. Previsto anche un contingente di 600 unità per la sicurezza dell’Expo.

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