“Si tratta di un’enorme stupidaggine. Amazon ha la propria sede europea in Lussemburgo, che è uno Stato dell’Unione Europea, dove non opera certo di nascosto, dato che vi lavorano 800 persone: non è un’anonima casella postale. Versa inoltre tutte le tasse dovute nei Paesi in cui è presente: avendo 250 milioni di clienti in tutto il mondo, deve fare molta attenzione a mantenerne la fiducia non facendosi additare come un losco evasore fiscale. Poi, è una multinazionale e opera come tale, ovvero segue un sistema di leggi e tassazioni all’interno del quale cerca di ottimizzare la propria fiscalità. Se gli Stati ritengono che paghi poco, è sufficiente che adeguino i propri regimi, come del resto stanno facendo Germania, Francia e Gran Bretagna che rimproverano al Lussemburgo di fare dumping fiscale. La legge è legge e, come tale, va applicata. Se dovesse cambiare, ci adegueremo”. Così Martin Angioni, allora Country Manager di Amazon Italia, aveva risposto a Business People riguardo le accuse di elusione fiscale mosse alla multinazionale di e-commerce (Leggi l’intervista).Sullo stesso tema, un commento off the record rilasciato alla troupe di Presa diretta (ma registrato e mandato in onda) è costato il posto A.d. Angioni, che guidava la divisione italiana di Amazon dal 2011; una leggerezza costata davvero cara. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, l’azienda Usa non si è riconosciuta nel tipo di interazione tenuta dal suo manager e la stampa – che potete rivedere nel video del programma di Raitre (qui sotto), dal 55° minuto.
In una replica al quotidiano di via Solferino, Angioni ha spiegato: “Non è stata mandata in onda, neppure parzialmente, l’intervista registrata alla Camera dei deputati nel mese di febbraio dalla troupe di Raitre, bensì unicamente alcuni fuori onda registrati di nascosto, senza che né il sottoscritto né i due addetti alle relazioni esterne di Amazon ne fossero a conoscenza”.
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