Giovani, figli a tempo indeterminato

Dall’Istat un’istantanea sulla famiglia italiana, dove la prole si trattiene a casa di mamma e papà fino a 34 anni. In calo matrimoni e figli

Dipendenti a tempo indeterminato? Per molti giovani italiani l’unico “contratto” senza scadenza al quale aggrapparsi è quello con la propria famiglia d’origine. A rivelarlo è l’Istat nel suo Rapporto Annuale sulla situazione del Paese. L’Istituto di statistica conferma infatti che in Italia i giovani restano “figli” sempre più a lungo, tra 25 e 34 anni quattro su dieci vivono ancora nella famiglia d’origine. Il 45% dei ragazzi, ancora “ospiti” della casa di mamma e papà dichiara di restare in famiglia perché non ha un lavoro e/o non può mantenersi autonomamente. Allargando un po’ l’orizzonte temporale si può notare come negli ultimi venti anni si sia addirittura dimezzata la quota di giovani di età compresa tra i 25 e i 34 anni che escono dalla famiglia per sposarsi. I matrimoni appaiono infatti in continua diminuzione, poco più di 217 mila nel 2010, nel 1992 erano circa 100mila in più. Chi si sposa sempre più spesso sceglie il rito civile, soprattutto al Nord (48% dei matrimoni) e al Centro (43%). Nel 37,9% dei casi i matrimoni celebrati nel 2005-2009 sono stati preceduti da una convivenza, mentre erano appena l’1% di tutti quelli celebrati prima del 1975. Ogni 10 matrimoni quasi tre finiscono in separazione, una proporzione raddoppiata in 15 anni; le unioni interrotte da una separazione entro 10 anni di matrimonio sono più che triplicate, passando dal 36,2 per mille matrimoni celebrati nel 1972 al 122,5 per mille nel 2000. Aumentano le nuove forme familiari: single non vedovi, monogenitori non vedovi, libere unioni e famiglie ricostituite coniugate; nel complesso si tratta di oltre sette milioni di famiglie (il 20% del totale del 2010-2011), circa il doppio rispetto al 1993-1994, per un totale di 11 milioni e 807 mila individui. Le libere unioni sono quadruplicate in meno di vent’anni, nel 2010-2011 sono 972 mila. Le convivenze more uxorio tra partner celibi e nubili, in tutto 578 mila, hanno fatto registrare gli incrementi più sostenuti, 8,6 volte in più di quelle del 1993-94. Nel complesso negli ultimi venti anni le famiglie italiane sono passate da 20 a 24 milioni, mentre i componenti sono scesi da 2,7 a 2,4. A diminuire soprattutto le coppie con figli. Le coppie coniugate con figli si sono ridotte al 33,7% delle famiglie italiane nel 2010-2011 dal 45,2 per cento del totale delle famiglie del 1993-94; anche nel Mezzogiorno la famiglia tradizionale, ancora maggioritaria nel 1993-94 (52,8 coppie coniugate con figli per cento famiglie), rappresenta oggi poco più del 40%.

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