Elezioni in Francia, Le Pen sconfitta in tutte le regioni

Pur registrando 6,6 milioni di suffragi (un record per il partito), il Front National non vince in nessuna regione. A spartirsi il Paese sono i Républicains di Sarkozy (7 regioni) e i socialisti (5 regioni)

Il Front National di Marine Le Pen esce a mani vuote dalle elezioni regionali francesi. E dire che il 6 dicembre, al primo turno di votazioni, il partito francese di estrema destra era in pole position in ben sei regioni. Evidentemente i cittadini hanno risposto alla chiamata di una «riscossa repubblicana» invocata sia dai partiti tradizionali sia dalla stampa: al secondo turno di votazioni, l’affluenza passa dal 43% al 59% e la maggior parte degli aventi diritto al voto ha espresso un voto funzionale a sbarrare la strada a Fn.

Le Pen non ottiene quindi il trionfo sperato ma la sua può essere considerata una sconfitta a metà: in termini di preferenze, Fn ha registrato un vero e proprio record. Se infatti nelle presidenziali 2002 Marie Le Pen arrivò al ballottaggio con 6.421.426 voti, stavolta i suffragi tagliano i 6,6 milioni di preferenze. Non a caso Marine Le Pen ha espresso «gratitudine ai più di 6 milioni di francesi che hanno votato Fn e hanno saputo rifiutare le intimidazioni e le manipolazioni», per poi sottolineare: «Ora la divisione non è più tra destra e sinistra ma tra i mondialisti e i patrioti».

NESSUN TRIONFALISMO. Anche il resto dei partiti sembra sentire il fiato sul collo. Il primo ministro socialista Manuel Valls non si è sentito di esprimere «nessun sollievo, nessun trionfalismo, nessun messaggio di vittoria poiché il pericolo dell’estrema destra non è eliminato. Dobbiamo dimostrare che siamo capaci di restituire la voglia di votare per e non unicamente contro». Gli fa eco Nicolas Sarkozy: «Questa mobilitazione di elettori non deve essere usata come pretesto per dimenticare l’avvertimento dato dai francesi al primo turno. L’unità nel partito, l’unione con il centro e il rifiuto di ogni compromesso con l’estrema destra ha permesso questo risultato. Per questo, questi principi devono restare nostri anche in futuro».

I RISULTATI. Con Fn fuori dai giochi, sono i Socialisti e i Républicains a spartisti la Francia. Più nel dettaglio, i primi si aggiudicano 5 regioni su 12: l’Aquitania, la Bretagna, il Languedoc, il Centro nonché la Borgogna, in seguito a un serrato testa a testa. Ai Républicains di Sarkozy vanno invece 7 regioni: oltre alle tre regioni della desistenza socialista (il Nord, il Sud e l’Alsazia-Loren) entrano nella loro sfera anche l’Auvergne, la Loira, la Normandia e, a sorpresa, l’Ile de France che, per la prima volta da 12 anni, passa a destra.

Per quanto riguarda invece la Corsica, che vanta uno statuto a sé, vince con il 35,34% di voti il nazionalista Gilles Simeoni. Battuti Paul Giacobbi (Diversi sinistra, 28,49%), Josè Rossi (unione destra, 27,07%) e Christophe Canioni (Front National 9,09 %).

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