Dieci lettere per scoprire l’efficienza vera di un governo

Il servizio postale come cartina tornasole per conoscere le capacità gestionali di un Paese, al netto di politica e corruzione

Politica e corruzione alla base dell’inefficienza di un governo? Non proprio. O almeno non può essere la scusante per tanti problemi che riguardano le più grandi amministrazioni pubbliche di tutto il mondo. Se qualcosa non funziona la risposta va cercata anche nelle capacità gestionali dei singoli e nelle risorse che si hanno a disposizione. La tesi è di quattro economisti statunitensi, che hanno scelto di testare l’efficienza dei governi attraverso uno dei loro servizi fondamentali: il suo servizio postale. Come? Semplice: inviando 10 lettere a indirizzi sbagliati in 159 Paesi nel mondo e misurando il tempo impiegato dalle lettere per tornare a Hanover, nel New Hampshire, dove le buste sono state spedite. «La posta è un ambiente in cui la responsabilità non ha una primaria importanza», spiega il professor Rafael La Porta, docente della Tuck School of Business e autore dello studio con i professori Alberto Chong (University of Ottawa), Florencio Lopez-de-Silanes (Edhec Business School) e Andrei Shleifer (Harvard University). «Un impiegato postale nelle Filippine non mi chiederà certo di pagare una tangente e anche il fatto di gettare la lettera nell’immondizia non nasconde alcuno scopo politico», aggiunge. «Quindi siamo in grado di capire meglio in che misura più investimenti di capitale o una migliore gestione influenzino l’efficienza».

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