Il decreto sicurezza bis è legge: le principali novità in 13 punti

Dalle maxi multe per le Ong all’arresto dei capitani, fino ai fondi per la lotta all’immigrazione clandestina: ecco il nuovo provvedimento in breve

Con 160 voti favorevoli, 57 voti contrari e 21 astenuti, ieri sera il Senato ha approvato il cosiddetto “decreto sicurezza bis”, il cavallo di battaglia del leader della Lega e ministro dell’Interno Matteo Salvini. Il testo, su cui il governo aveva posto la questione di fiducia e che è ora diventato legge, conta complessivamente 18 articoli: alcuni riguardano i migranti, altri la gestione dell’ordine pubblico durante le manifestazioni di protesta e sportive. Vediamo, in sintesi, le principali novità introdotte dal decreto.

1. Porti chiusi

Secondo il provvedimento, il ministro dell’Interno “può limitare o vietare l’ingresso, il transito o la sosta di navi nel mare territoriale, salvo che si tratti di naviglio militare o di navi in servizio governativo non commerciale, per motivi di ordine e sicurezza pubblico”. In pratica, il divieto scatta quando si presume sia stato violato il testo unico sull’immigrazione e, in particolare, si sia favorita l’immigrazione clandestina. Il provvedimento deve essere controfirmato dai ministri delle Infrastrutture e della Difesa.

2. Sanzioni per i capitani

L’articolo 2 stabilisce che il comandante della nave che viola il divieto di ingresso, transito o sosta in acque territoriali italiane sia punito con una sanzione che va da un minimo di 150mila euro a un massimo di un milione di euro. Nel testo originario le sanzioni erano da 10 a 50 mila: è stata la Lega a volere un forte inasprimento.

3. Arresto immediato per chi viola il divieto

Il capitano della nave che non rispetta il divieto e non si ferma davanti allo stop imposto dalla Guardia costiera non rischia solo una sanzione, ma anche l’arresto immediato. Con il decreto di sicurezza bis, infatti, viene modificato il codice penale e viene inserito il nuovo reato tra le condizioni che fanno scattare l’arresto in flagranza.

4. Sequestro della nave

Per le navi che violano lo stop scattano la confisca e il sequestro immediati (nella versione iniziale del decreto la confisca avveniva solo dopo la reiterazione del reato da parte della stessa imbarcazione). Le imbarcazioni confiscate finiscono “in custodia agli organi di polizia, alle Capitanerie di porto o alla Marina militare ovvero ad altre amministrazioni dello Stato che ne facciano richiesta per l’impiego in attività istituzionali. Gli oneri relativi alla gestione dei beni sono posti a carico dell’amministrazione che ne ha l’uso, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”.

5. Fondi per la lotta all’immigrazione clandestina

L’articolo 3, che modifica l’articolo 51 comma 3-bis del codice di procedura penale, stabilisce che tutte le indagini che riguardano il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina siano di competenza della procura distrettuale. Con l’articolo 4, invece, vengono stanziati 500mila euro per il 2019, un milione di euro per il 2020 e un milione e mezzo per il 2021 per il contrasto al reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e per operazioni di polizia sotto copertura. Infine, con l’articolo 12, vengono stanziati due milioni di euro per il 2019, che potranno aumentare fino a un massimo di cinquanta milioni di euro, per il rimpatrio dei migranti irregolari.

6. Pene più severe per i manifestanti

Dall’articolo 6 all’articolo 18, il decreto sicurezza bis introduce nuove misure riguardanti l’ordine pubblico. Innanzitutto, sono previste pene più severe per chi, durante una manifestazione in luogo pubblico e aperto al pubblico, usa senza motivazione caschi protettivi o qualunque altro mezzo che rende difficoltoso il riconoscimento della persona. Fino a oggi la pena prevedeva l’arresto da uno a due anni e un’ammenda da 1.000 a 2.000 euro, mentre con il nuovo testo si passa a due/tre anni di reclusione e a 2.000/6.000 euro di ammenda. Inoltre, gli individui che, nel corso di una manifestazione, lanciano o utilizzano illegittimamente razzi, bengala, fuochi artificiali, petardi, strumenti per l’emissione di fumo o di gas visibile o in grado di nebulizzare gas contenenti principi attivi urticanti, ovvero bastoni, mazze, oggetti contundenti o, comunque, atti a offendere, creando un concreto pericolo per l’incolumità delle persone vengono puniti con la reclusione da uno a quattro anni.

7. Più tutele per le forze dell’ordine

Inasprite anche le pene per i reati commessi durante le manifestazioni e diventa un’aggravante il fatto di commettere questi reati: “violenza o minaccia a un pubblico ufficiale“, “resistenza a un pubblico ufficiale”, “violenza o minaccia ad un corpo politico, amministrativo o giudiziario o ai suoi singoli componenti”, “devastazione e saccheggio”, “interruzione di ufficio o servizio pubblico o di pubblica necessità”. Inoltre, non è più prevista l’archiviazione per “lieve tenuità del fatto” per chi commette reati di violenza, oltraggio o resistenza a pubblico ufficiale: per essere puniti è sufficiente anche l’atto di sputare contro un rappresentante delle forze dell’ordine.

8. Danneggiamento beni mobili o immobili Le persone che, durante le manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico, distruggono, disperdono, deteriorano o rendono in tutto o in parte inservibili cose mobili o immobili altrui sono punite con la reclusione da uno a cinque anni.

9. Daspo rafforzato per gli eventi sportivi

Il decreto sicurezza bis introduce il Daspo, il provvedimento che vieta l’ingresso negli impianti sportivi, per “coloro che siano denunciati per aver preso parte attiva a episodi di violenza su persone o cose in occasione o a causa di manifestazioni sportive, o che nelle medesime circostanze abbiano incitato, inneggiato o indotto alla violenza; per “coloro che risultino aver tenuto, anche all’estero, sia singolarmente che in gruppo, una condotta finalizzata alla partecipazione attiva a episodi di violenza, di minaccia o di intimidazione”; per “coloro che risultino denunciati o condannati, anche con sentenza non definitiva, nel corso dei cinque anni precedenti”. Inoltre, chi commette atti di violenza o minaccia nei confronti di arbitri e altri soggetti che assicurano la regolarità tecnica delle manifestazioni rischia la reclusione da sei mesi a cinque anni.

10. Buoni pasto e divise per la Polizia

Aumentati da quattro a sette euro i buoni pasto della Polizia. Inoltre, vengono stanziate risorse per il miglioramento e il ricambio del vestiario del personale sempre della Polizia di Stato.

11. Più ore di straordinario per i vigili del fuoco

Il decreto sicurezza bis aumenta il monte ore annuo di straordinario per i vigili del fuoco. L’aumento sarà di 259.890 ore nel 2019 e 340.000 ore a decorrere dal 2020.

12. Affitti brevi

Le strutture ricettive devono comunicare le generalità di coloro che soggiornano per meno di 24 ore entro sei ore dall’ingresso e non entro le 24 come ora. L’entrata in vigore di questa norma è però subordinata a un decreto del Viminale che dovrà prevedere le modalità di comunicazione telematica alle questure.

13. Nuove assunzioni

Il ministero della Giustizia può assumere fino a 800 persone, con contratto a tempo determinato di un anno, come personale amministrativo non dirigenziale e a stanziare 3.518.433 euro per il 2019 e 24.629.026 per il 2020.

© Riproduzione riservata