Com’è piccolo il mondo (grazie ai social network)

Solo tre gradi di separazione, contro i sei di qualche anno fa, per entrare in contatto con sconosciuti a migliaia di chilometri di distanza.

È proprio il caso di dirlo: social network mettono in contatto un numero sempre maggiore di persone; superano confini, riducono le distanze e danno la sensazione che il mondo sia più piccolo. E in effetti è così: in pochi anni lo hanno ristretto. Basta pensare che ora sono solo tre le interazioni che separano ciascuno di noi da un eschimese o da chi vive vicino all’Equatore, persone a cui possiamo arrivare tramite solo due intermediari. È quanto emerge da studi recentissimi, svolti dalla National Chiao Tung University di Taiwan e che a gennaio verranno pubblicati dalla rivista Computers in Human Behavior a firma di Eman Yasser Daraghmi e Shyan-Ming Yuan. Sono questi due studiosi che, analizzando le interazioni di 950 milioni di utenti iscritti a Facebook, hanno calcolato che sono solo 3,2 i gradi di separazione tra le persone. Risultati incredibili, se si considera la popolazione mondiale, le distanze fisiche e culturali, le incomprensioni linguistiche e le tempistiche con cui si sono ridotte le lontananze: solo pochi anni fa, le distanze tra le persone erano infatti doppie. Era il 1967, per la precisione, quando Stanley Milgram aveva condotto una serie di esperimenti che esaminavano la lunghezza media del percorso per reti sociali tra residenti negli Stati Uniti ipotizzando un mondo costituito da una rete di collegamenti tra persone con sei gradi di separazione.Risale a due anni fa, invece, lo studio dei ricercatori italiani del Laboratory for web algorithmics dell’Università degli Studi di Milano, coordinato da Sebastiano Vigna, che ha ridotto i gradi di separazione a 3,74. I metodi? Rigorosamente scientifici: per un mese sono state studiate 69 miliardi di interazioni virtuali di 720 milioni di utenti. Complessi modelli matematici sono stati utilizzati anche dalle Università del Michigan (Stati Uniti) e Aberdeen (Regno Unito) che di recente hanno attestato che l’introduzione dei social network ha avuto un ruolo fondamentale nel moderno fenomeno del “mondo piccolo”.Attenzione però: le conoscenze virtuali rimpiccioliscono il mondo, ma non aumentano il numero di amici né consolidano le relazioni. Se su Facebook c’è almeno bisogno dell’interazione di entrambe le persone, su Twitter possiamo essere seguiti da persone di cui, addirittura, ignoriamo l’esistenza. Meglio un mondo piccolo con relazioni fredde o uno grande con forti legami?

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