Chi era Muammar Gheddafi

La storia del leader che ha regnato incontrastato sulla Libia per più di 40 anni. Dagli studi in Gran Bretagna alla presa del potere, fino alla tragica fine nei pressi di Sirte

Colonnello, rais, profeta dell’Africa unita e del panarabismo, nemico del colonialismo: tanti gli appellativi di Muammar Gheddafi, leader/dittatore della Libia ucciso oggi, giovedì 20 ottobre, in seguito alle ferite riportate durante la cattura; dopo 42 anni in cui ha guidato incontrastato la Libia e dominato spesso la scena internazionale. Ecco un profilo del capitano Gheddafi, autoproclamatosi colonnello e, finora, il leader più longevo del mondo arabo. Nato a Sirte, in Libia, 68 anni fa, ultimo figlio di una famiglia di Beduini, Gheddafi è cresciuto con il mito del presidente egiziano Gamal Abdel Nasser e il suo sogno è sempre stato quello di promuovere l’unità araba. Entrato nell’Accademia militare di Bengasi nel 1963, Gheddafi organizza giovanissimo un movimento segreto per rovesciare la monarchia libica filo-occidentale. Dopo la laurea, nel 1965 va in Gran Bretagna per seguire un corso al collegio dell’esercito britannico e rientra in patria nel 1966 come ufficiale. Il 1° settembre del 1969 rovescia con un colpo di Stato re Idris e assume la guida della grande rivoluzione della Grande Jamahiriya araba libica popolare e socialista, introducendo un neologismo per indicare un “governo governato dalle masse”. Aveva 27 anni. Uno dei suoi primi provvedimenti fu la nazionalizzazione di alcune aziende, tra cui quelle di cittadini italiani. Nel settembre del 1970 è riuscito, per la prima volta, a imporre un aumento del prezzo del petrolio al barile, aprendo la strada ad altri Paesi produttori e squilibrando la geopolitica petrolifera.Leader controverso, non ha mai vantato un sostegno condiviso tra i capi di Stati arabi e sulla scena internazionale, anche per aver offerto appoggio a movimenti radicali per combattere quello che lui ha definito “l’imperialismo occidentale”. Sempre pronto a stupire e provocare, quando due anni fa atterrò a Roma per la prima volta dopo il ‘Trattato’ che ha riconciliato Roma e Tripoli, scese dall’aereo con appuntato sul bavero della sua uniforme speciale, la foto del ‘Leone del Deserto’, martire del colonialismo italiano.

Gheddafi ucciso, la sua pistola d’oro diventa un trofeo

LIBIA – I QUATTRO DECENNI DEL REGIME DI GHEDDAFI– 1 settembre 1969. Il 27enne colonnello Gheddafi, contrario al governo dell’anziano re Idriss al Senoussi, ritenuto troppo debole nei confronti di Francia e Stati Uniti, rovescia il regno con un colpo di Stato incruento, prende Tripoli, e proclama la Repubblica, di cui diventa la massima autorità, fregiandosi del solo titolo di Guida della Rivoluzione.– ottobre 1970. Gli italiani residenti in Libia, dopo progressive restrizioni ordinate da Gheddafi, sono espulsi dal Paese.– 1976. Viene pubblicato il Libro verde della rivoluzione, con cui il leader libico enuncia i suoi principi politici e filosofici, a favore del panarabismo e contro il marxismo e il capitalismo.– 1977. Nasce la Jamahiriya, ‘lo stato delle masse’, con cui Gheddafi, unica guida della Libia, ribattezza il Paese. – dicembre 1979. Gli Usa iscrivono la Libia nella lista dei Paesi che sostengono il terrorismo, dopo che, a Tripoli, durante una manifestazione viene incendiata l’ambasciata americana.– aprile 1986. In seguito all’attentato (3 vittime e 250 feriti) alla discoteca berlinese ‘La belle’, frequentata da militari statunitensi, il presidente americano Ronald Reagan da l’ok per una rappresaglia: nella notte tra il 14 e il 15 aprile gli Usa bombardano Tripoli e Bengasi, distruggendo la residenza di Gheddafi e uccidendo la figlia adottiva. Il colonnello, avvisato dall’Italia di Craxi e Andreotti, si salva. Per ritorsione la Libia lancia due missili contro la stazione radio Loran della guardia costiera degli Usa, situata sull’isola di Lampedusa.– marzo 1992. Embargo aereo e militare dell’Onu contro la Libia, seguito poi da sanzioni economiche.– marzo 1999. Gheddafi annuncia che i sospettati dell’attentato di Lockerbie detenuti in Libia, saranno trasferiti in Olanda, quindi a processo in Gran Bretagna. – marzo 2001. Gheddafi, in un summit a Sirte, in Libia, è tra i principali sostenitori della nascita dell’Unione Africana. – agosto 2003. La Libia riconosce la responsabilità di alcuni suoi dirigenti nella strage di Lockerbie, l’attentato a bordo di un aereo della Pan Am che nel dicembre 1988 provocò 270 morti, e si impegna a risarcire i familiari vittime. – dicembre 2003. Dopo la guerra in Iraq, Gheddafi annuncia lo smantellamento del programma nucleare libico. – giugno 2006. Gli Usa cancellano la Libia dalla lista nera. – 30 agosto 2008. Trattato di amicizia italo-libico, che pone fine a un lungo contenzioso coloniale tra i due paesi. – settembre 2008. Visita a Tripoli del segretario di stato Usa Condoleezza Rice. Da 55 anni un capo della diplomazia americana non metteva piede in Libia. – febbraio 2011. Esplode a Bengasi la rivolta contro Muammar Gheddafi. Dopo sei mesi di guerra e l’intervento della Nato i ribelli entreranno a Tripoli il 21 agosto, mettendo in fuga il rais. Oggi la sua cattura a Sirte e la morte per le ferite riportate.

(fonti: Adknronos – Ansa)

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