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Attualità

Assisi, questua in crowdfunding per salvare la Basilica

I frati del Convento di San Francesco si aggiornano: per restaurare gli affreschi della Basilica Inferiore servono 500.000 euro. Che potranno essere donati via Paypal

Per trovare i 500.000 euro necessari a salvare gli affreschi di una delle più iconiche e importanti basiliche della nazione, affidarsi al Signore sembrava non bastare. E quindi, tra una preghiera e l’altra, i frati francescani del Convento di Assisi hanno deciso aggiornarsi, inaugurando una vera e propria 620 metri quadrati campagna di crowdfunding con l’obiettivo di ridare luce a delle magistrali opere di Andrea da Bologna e Cesare Sermei, risalenti al 1300 e al 1600. LA BASILICA INFERIORE. Bussare di porta in porta non basta più: la questua 2.0 si serve di un sito internet di ultima generazione e della buona volontà di un gruppo di frati che ha deciso di mettersi in gioco, perché a volte, per salvare la storia, è necessario aggiornarsi e parlare con un linguaggio nuovo. La Basilica di San Francesco, luogo che dal 1230 conserva e custodisce le spoglie mortali del santo, nel 1997 fu gravemente danneggiata da un sisma che causò il crollo di una volta e il decesso di quattro persone. I restauri partirono praticamente subito, ma si concentrarono sulle parti interessate ai crolli, disdegnando la Basilica Inferiore che, fortunatamente, fu risparmiata dal terremoto. Solo in seguito un programma di manutenzione generale ha dedicato la sua attenzione al recupero dei magnifici affreschi di questa parte del Convento, per i quali però serve un ultimo step da ottenere attraverso donazioni: il preventivo parla di 175.999 euro necessari al restauro della Cappella di Santa Caterina e di altri 282.617 euro finalizzati alla ristrutturazione del lungo nartece. I RESTAURI. «Da Assisi parte la grande campagna solidale per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza e il valore degli affreschi della Basilica di San Francesco – ha dichiarato padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Sacro Convento – «un patrimonio inestimabile che ci permette, a distanza di quasi 800 anni, attraverso le pitture di Giotto, Cimabue, Lorenzetti, Simone Martini e Sermei, per citarne alcuni, di trasmettere la straordinaria figura del Santo attraverso quello che definiamo il primo film a colori». Un’espressione molto bella per descriver opere ancor più straordinarie, che però necessitano di urgenti sforzi per essere salvaguardate: i dipinti seicenteschi di Cesare Sermei hanno bisogno di operazioni di ripristino dell’adesione e della coesione degli strati di intonaco e della rimozione delle efflorescenze saline, mentre nella Cappella di Santa Caterina è necessario consolidare la pellicola pittorica e rimuovere il particellato atmosferico. In un’era in cui troppe magistrali opere d’arte sono dimenticate dalle istituzioni, l’iniziativa dei frati è da encomiare anche e soprattutto per il segnale che rappresenta: grazie al crowdfunding sono nati film, libri, videogiochi, software, industrie di successo. Chissà che questa proposta non possa fare tendenza, ed essere applicata anche ad altri monumenti nazionali che necessitano urgentemente di aiuto. Per partecipare alla raccolta fondi è possibile donare tramite bonifico bancario su conto corrente della “Fondazione per la Basilica di san Francesco in Assisi Onlus” (Iban: IT 54 D 02008 38278 000029439407 Swift: UNCRITMJI2 specificando la causale: “Donazione – salva un affresco”). In alternativa, basta visitare il sito web sanfrancesco. org, che accetta anche pagamenti via Paypal. I francescani, a tal proposito, ricordano a tutti i visitatori che tutte le donazioni sono deducibili in fase di dichiarazione dei redditi. Quel che si dice aggiornarsi davvero.