Condannare per “alto tradimento” i politici che si macchiano del reato di corruzione. A proporlo ieri a Bruxelles, dove si trovava per partecipare al G7, il premier Matteo Renzi dopo lo scandalo (l’ennesimo) a proposito di appalti pubblici, il Mose. Alto tradimento in quanto, secondo Renzi, i politici corrotti vengono meno a quanto previsto dall’articolo 54 della Costituzione che prevede l’onore come un dovere per chi ricopre incarichi pubblici.
Non solo, il presidente del consiglio propone una sorte di “daspo” a vita dalla politica per i “ladri” che “feriscono” e portano “un’enorme amarezza” a chi “fa politica in modo serio”.
Non servono, nel parere, nuove regole, ma è necessario che le norme che ci sono vengono rispettate. Per Renzi il “il problema delle tangenti non sta nelle regole ma nei ladri”, e se qualcosa può fare chi legifera e “modificarle, implementarle e ripensarle”.
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