Stop al carbone entro il 2035: il compromesso del G7

I ministri dell'Ambiente riuniti alla Reggia di Venaria avrebbero trovato l'accordo per un addio graduale e definitivo alla materia prima

G7 carbone Gilberto-Pichetto-FratinGilberto Pichetto Fratin, ministro italiano dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, al G7 di TorinoPhoto by Stefano Guidi/Getty Images

I ministri dell’Ambiente dei Paesi del G7 – Italia, Francia, Germania, Canada, Stati Uniti, Giappone e Regno Unito – e trentadue capi delegazione, riuniti alla Reggia di Venaria alle porte di Torino, hanno raggiunto un compromesso per definire le tempistiche di un addio graduale ma definitivo all’utilizzo di carbone, entro il 2035.

Gilberto Pichetto Fratin, in qualità di ministro italiano dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e in veste di padrone di casa, ha annunciato l’accordo su cui però mancherebbe ancora ‘il timbro’ del patto politico. Al momento è stato definito solamente “un percorso tecnico di massima”. I negoziati politici dovrebbero chiudersi oggi, in tempo per un annuncio ufficiale inserito nel documento finale del G7.

“Se l’Italia può fare da apripista? Sicuramente sì. Noi siamo pronti a chiudere prima del 2030 sicuramente per la parte continentale, anche in meno di un anno”, ha precisato il ministro, ricordando inoltre che l’Italia sta procedendo con la chiusura delle centrali. Nel summit si è parlato anche di nucleare: “È stato affrontato sia il tema dell’energia da fusione che lo sviluppo della fissione e ci sarà un passaggio a livello tecnico nel documento finale”.

Il compromesso sul carbone sarebbe a suo modo storico, anche perché non era scontato. Sembra che il lavoro degli sherpa sia riuscito nell’intento di smussare le forti divergenze tra i Paesi. Il Giappone, in particolare, era il più scettico sulla possibilità dell’abbandono della produzione a breve.

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