Supercar da sogno

Horacio Pagani, fondatore e titolare di Pagani automobili

Se da bambino gli avessero detto che avrebbe costruito una granturismo da 650 cavalli e che il prestigioso magazine britannico Evo l’avrebbe premiata come la macchina più guidabile di tutti i tempi (stiamo parlando della Zonda F), Horacio Pagani, probabilmente, non si sarebbe stupito più di tanto. Nato in un paesino della Pampa argentina, dove negli anni ’60 giravano ancora le vecchie Ford T e l’auto più grintosa era una Fiat 1500 familiare, quel ragazzino curioso e irrequieto era uno dei pochi a sognare in grande, ipnotizzato dalle linee aggressive delle automobili italiane a motore posteriore.«Quelle macchine, che vedevo solo sulla rivista Automundo, esercitavano su di me un fascino indescrivibile», racconta Pagani. «E mi facevano battere il cuore sia per la loro bellezza, colpendo la mia sensibilità artistica, sia per la loro tecnologia, stimolando la mia curiosità scientifica». Ispirato dal pensiero di Leonardo da Vinci, della cui ricerca filosofica è uno dei più appassionati studiosi, Pagani è infatti convinto che arte e scienza possano muoversi di pari passo, e che anzi l’eccellenza, si raggiunga quando si costruisce un equilibrio tra le due componenti.Per inseguire quell’intuizione Pagani lascia l’Argentina, dove lavorava come designer industriale e dove «da ragazzino modellavo il legno e il gesso, producendo veri e propri concept di prototipi di auto da corsa (che ancora conserva nello showroom della Pagani automobili, ndr)». La destinazione? L’Italia. Modena, per essere precisi, nella patria di quelle macchine che tanto lo entusiasmavano. Entra in Lamborghini e partecipa all’interno del reparto carrozzeria ad alcuni dei progetti più ambiziosi della casa del toro, legati alla lavorazione della fibra di carbonio per la scocca delle vetture. Ma il pallino rimane quello di costruire una supercar tutta sua. Alla fine degli anni ’80 prende il via il progetto C8, anche se bisogna aspettare il 1999 per vedere al Salone di Ginevra il primo modello della Zonda. Oggi Pagani automobili è un marchio che vale 100 milioni di euro, con un fatturato di 17 milioni di euro (contando anche le attività di Modena Design, altra azienda che fa capo a Horacio Pagani), sei linee di prodotto e una macchina tutta nuova in uscita nel 2010. «Nonostante questo sia stato un anno difficile per tutti, nel 2009 siamo riusciti a presentare due ulteriori versioni della Zonda, la Cinque Roadster e la R, e a breve vedrà la luce il modello successore, che con la macchina precedente ha in comune solo il family feeling, visto che è realizzata con 3.670 pezzi di nuova progettazione».

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