Ratan Tata va in pensione, si ritira uno degli uomini più ricchi al mondo

A 75 anni, l’erede del Gruppo Tata lascia le redini di una multinazionale con radici ultracentenarie. A oggi l’azienda è presente in 80 Paesi con un fatturato annuo di 100 miliardi di dollari e profitti devoluti soprattutto ad attività no profit

Passaggio di consegne in una delle più grandi multinazionali al mondo. Ratan Tata, presidente e azionista del Gruppo Tata – ex membro del Cda Fiat – lascerà il proprio incarico al compimento del 75esimo anno di età, il prossimo 28 dicembre. A prendere in mano le redini di un’azienda, che nel giro di 20 anni – a suon di riorganizzazioni e acquisizioni – è passata da un fatturato di 2 a 100 miliardi di dollari, sarà il fratello della cognata di Ratan Tata, Cyrus Mistry.L’attuale presidente, che ha appena ricevuto una laurea honoris dall’università di New South Wales per il suo contributo alla comunità globale attraverso la sua attività imprenditoriale e filantropica, continuerà a supervisionare le attività benefiche della famiglia, secondo le tradizioni dell’azienda trasmesse dal fondatore e nonno di Ratan Tata.Multinazionale presente in 80 Paesi – controlla società come Daewoo Motors, Jaguar e Land Rover, Piaggio Aero Industries e China Enterprise Communications – è controllata per il 66% da fondazioni no profit e presiedute da uomini personalmente scelti da mr. Tata. In pratica – come riporta Linkiesta – “due terzi dei profitti di borsa vengono destinati a organizzazioni non governative e progetti attivi nel sociale, donazioni per la ricerca, ospedali, facendo di Ratan Tata il Bill Gates del subcontinente. Un esempio più unico che raro nella giungla dell’imprenditoria indiana: solo nel 2010, secondo Forbes, Tata ha devoluto in beneficenza oltre 62 milioni di euro”.

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