Stosa Cucine: alla ricerca del giusto equilibrio

Preservare le risorse naturali, promuovere la crescita economica e garantire il benessere sociale sono tre aspetti decisivi per l’azienda toscana, come spiega David Sani, direttore commerciale e marketing

David-Sani-Stosa-CucineClasse 1967, da oltre 30 anni David Sani è direttore commerciale e marketing per il mercato italiano di Stosa s.p.a. Ad affiancarlo nella gestione dell’azienda fondata dal padre, Maurizio Sani, nel 1964, ci sono anche i fratelli Mauro, direttore Operation, e Leonardo, direttore commerciale estero

L’intervista a David Sani è parte dello speciale

I campioni della sostenibilità 2024 di Business People


Etica, trasparenza e sostenibilità sono da tempo valori centrali per la cultura d’impresa di Stosa Cucine, che pervadono ogni aspetto della creazione dei prodotti. Ma il 2023 è stato, da questo punto di vista, una pietra miliare, un anno di svolta, poiché ha visto la luce il primo bilancio di sostenibilità aziendale. Elaborato anche con la consulenza esterna di Andrea Cavallini, Esg Strategist dell’agenzia Mediamò, questo documento rappresenta un primo passo, fondamentale, nella direzione della sempre maggiore trasparenza e responsabilità. Il motivo è semplice: dettagliato e metodologicamente rigoroso, consiste in una descrizione esauriente dei progressi e delle iniziative intraprese in questi anni da Stosa. Tra i punti salienti figurano l’adozione della certificazione Fsc (che attesta l’impegno per l’approvvigionamento da foreste gestite responsabilmente) ottenuta già nel 2012, i risultati raggiunti nell’ambito dell’economia circolare, ma anche iniziative sociali come la Stosa Job Academy, che mira a formare nuovi talenti e contribuire alla crescita dell’azienda. Ne abbiamo parlato con David Sani, direttore commerciale e marketing per il mercato italiano.

Facciamo un passo indietro… Quello di sostenibilità è un concetto complesso e in continua evoluzione, cosa significa in particolare per Stosa Cucine?
Il concetto di sostenibilità è profondamente radicato nella filosofia aziendale di Stosa. Significa adottare logiche industriali in modo responsabile, non solo nei confronti dell’ambiente ma anche nei confronti delle persone e delle comunità in cui operiamo. La sostenibilità per noi è un impegno a lungo termine per preservare le risorse naturali, promuovere una continua crescita economica e, al tempo stesso, garantire il benessere sociale, in una costante ricerca di un equilibrio tra questi aspetti.

Un segnale forte in questo senso è il progetto dello Stosa Green Park. Di cosa si tratta?
Lo Stosa Green Park, avviato in piena pandemia Covid, è un progetto coraggioso che mira alla creazione di una smart factory 4.0, caratterizzata da modernità e sostenibilità, concepita nel pieno rispetto del nostro paesaggio circostante. Questa innovativa struttura sarà equipaggiata con tecnologie all’avanguardia, tra cui un impianto fotovoltaico per garantire un approvvigionamento energetico sostenibile. Oltre a riflettersi nella nostra efficacia produttiva, la filosofia green sarà visibile anche nell’armonioso inserimento della struttura nell’ambiente che la circonda e nelle nostre intenzioni renderà Stosa un polo industriale ancora più attrattivo.

Metropolis-Stosa-Cucine

L’attuale sito produttivo dell’azienda toscana. I lavori per il nuovo Stosa Green Park saranno ultimati nel 2025

Come accennava, la sostenibilità non ha solo una declinazione ambientale, ma anche sociale. Quali sono le vostre principali iniziative in questo senso?
In effetti, oltre agli sforzi ambientali, Stosa Cucine dedica molta attenzione agli aspetti sociali della sostenibilità. La Stosa Job Academy è un esempio concreto, offrendo formazione gratuita per i giovani in cerca di occupazione, contribuendo alla crescita sociale e al benessere della comunità. Inoltre, Stosa sostiene con grande impegno diversi progetti per il benessere sociale, a partire dalle associazioni di pubblica utilità, o le fondazioni che supportano le famiglie in momenti di difficoltà. Tra queste ne cito una per tutti: la Fondazione Bacciotti, dedicata ai bambini affetti da gravi patologie e alle loro famiglie, con cui abbiamo collaborato fornendo gratuitamente cucine per le case accoglienza. Ma stiamo rendendo sempre più strutturato il nostro intervento, in un’ottica di “restituzione” al territorio e alla comunità in cui siamo cresciuti come persone e come azienda. Questo è e sarà un punto centrale della nostra attività per i prossimi anni.

Progetti come, per citarne uno, lo Stosa Green Park, richiedono un’allocazione rilevante di risorse per la loro realizzazione. Alcuni temono che, complice l’inflazione, le turbolenze internazionali e i costi energetici, gli investimenti necessari per rendere ogni business sostenibile rischino di rallentare le economie occidentali. È d’accordo? Non necessariamente, perché i mercati cambiano velocemente e l’attenzione alle tematiche ambientali e sociali sarà sempre di più un elemento distintivo per le aziende, da affiancare alla sostenibilità economica che era e rimane la prima sostenibilità da ricercare. Nonostante le sfide economiche globali, riteniamo che questi investimenti siano cruciali per assicurare un futuro sano al nostro pianeta e alle generazioni future.

Dunque, non c’è il rischio che dobbiate quanto meno rallentare il vostro processo di riconversione in chiave sostenibile?
La sostenibilità costituisce un elemento cardine della nostra strategia aziendale e, nonostante le inevitabili difficoltà economiche della realtà in cui viviamo, manteniamo il nostro impegno verso le iniziative sostenibili. La nostra è una visione a lungo termine, che considera la sostenibilità non solo come un obbligo etico ma anche come un investimento nel nostro futuro come azienda e in quello delle generazioni a venire. Ecco perché persevereremo nell’investire in modo oculato, ma coraggioso, per mantenere gli elevati standard che ci siamo prefissati.

Metropolis-Stosa-Cucine

Metropolis è la prima delle cucine della gamma Stosa a essere stata prodotta con mobili certificati Fsc di serie.

Come state affrontando in azienda le difficoltà economiche che hanno caratterizzato gli ultimi due anni, riuscendo al contempo a portare avanti questi progetti legati alla sostenibilità?
Il nostro settore rappresenta un caso particolare, perché dopo i primi mesi di lockdown è stato caratterizzato da ampi margini di crescita per le aziende che hanno dimostrato di avere basi solide. Dopo l’entusiasmo della ripresa, con i suoi alti e bassi, era inevitabile un rallentamento, ma ci siamo fatti trovare pronti con una gestione oculata delle risorse, un efficientamento dei costi e una focalizzazione su obiettivi prioritari. Nonostante le sfide, riteniamo che perseguire una via sostenibile sia essenziale e che ciò contribuirà anche a rafforzare la nostra realtà aziendale.

E i consumatori come stanno reagendo? Avete percepito, a causa del calo del loro potere d’acquisto, una minore attenzione sui temi ambientali in favore di una maggiore esigenza di risparmio?
Da un lato, osserviamo una crescente consapevolezza ambientale tra i consumatori, evidenziata dal loro crescente interesse per la sostenibilità e la responsabilità aziendale; dall’altro, abbiamo notato che questa inclinazione non sempre si traduce in concrete decisioni d’acquisto, spesso proprio a causa di vincoli economici. Nonostante ciò, molti consumatori apprezzano le aziende che si impegnano attivamente per il bene comune e adottano pratiche sostenibili. A conferma di questo impegno, abbiamo scelto di assorbire i costi legati a questa transizione verso la sostenibilità, evitando di imporli sul prezzo dei nostri prodotti per il pubblico. La sostenibilità, più che una semplice tendenza, rappresenta un valore che continua a influenzare le decisioni d’acquisto anche in periodi economicamente difficili. Siamo consapevoli che la strada è ancora lunga, ma intendiamo affrontare questa grande sfida con determinazione.

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