Global Risks Report 2023: non mancano aspetti positivi

Intervista a John Scott, Head of Sustainability Risk di Zurich Insurance Group, partner del WEF per la realizzazione del Global Risks Report

John-Scott

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Global Risks Report 2023: le principali sfide per governi e imprese

Il Global Risks Report 2023 offre una panoramica preoccupante. È ancora possibile essere ottimisti?
Certamente è facile sentirsi pessimisti leggendolo, ma ci sono anche aspetti positivi. Intanto l’invasione dell’Ucraina ha riunito coloro che condividono i valori democratici. La democrazia funziona ancora. Gli autocrati nazionalisti sono presenti in diversi Paesi, ma alcuni sono caduti. Gli “uomini forti” sembrano più deboli e in molti Stati occidentali il processo democratico è vivo e vegeto. Le Banche Centrali guidate dalla Fed hanno agito rapidamente e con determinazione per tenere sotto controllo le pressioni inflazionistiche interne, a questo dovrebbe seguire un ritorno alla crescita. Inoltre, è chiaro che la globalizzazione non è morta. Il Fmi prevede che il volume del commercio mondiale di beni e servizi aumenterà del 4,3% quest’anno.

Non pensa che sul clima sia necessario accelerare le iniziative avviate finora dai Governi?
La guerra ha portato la questione della sicurezza e dell’accessibilità energetica in cima all’agenda politica. Ha limitato, e in alcuni casi invertito, i progressi nella mitigazione dei cambiamenti climatici. Nonostante ciò, alcune azioni governative a più lungo termine sulla transizione energetica, come l’Inflation Reduction Act degli Stati Uniti e il piano RePowerEU dell’Ue, hanno dato slancio alla mitigazione del clima e cominciano a dare i loro frutti. L’attuale crisi energetica è un punto di svolta. L’Aie ha evidenziato segnali incoraggianti di crescita dell’energia rinnovabile, in aumento del 25% lo scorso anno, incremento delle vendite di pompe di calore, efficienza energetica complessiva raddoppiata e crescita dei veicoli elettrici, ora al 15% delle vendite globali di auto. Dobbiamo incoraggiare i Paesi importatori di energia a investire in fonti energetiche rinnovabili sicure, pulite e meno costose. E concentrarci sul miglioramento dell’efficienza energetica per combattere i costi e ridurre la domanda a lungo termine. Altrimenti gli oneri sugli ecosistemi naturali aumenteranno. Senza significativi cambiamenti politici o investimenti, l’interazione tra gli impatti dei cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità, la sicurezza alimentare e il consumo di risorse naturali accelererà il collasso dell’ecosistema.

Il report parla di policrisi, ovvero tante emergenze diverse ma strettamente correlate. Come si prepara il settore assicurativo all’impatto con questo mostro dalle molte teste?
Sappiamo da tempo che i rischi globali sono altamente interconnessi, ma negli anni meno volatili, quando si innescano solo uno o due rischi, guardiamo a essi in maniera più “compartimentata”. Oggi abbiamo una situazione diversa, con crisi multiple causate da shock simultanei, rischi interconnessi ed erosione della capacità di resilienza. Il risultato naturale dell’attività del settore assicurativo è stato e sarà sempre quello di aiutare società ed economie a diventare più resilienti. Che sia per singoli clienti o famiglie, per imprese o governi, il trasferimento del rischio finanziario, una solida gestione del rischio o degli investimenti, e il supporto ai responsabili politici sono fondamentali per creare resilienza sociale ed economica ai rischi globali.

Zurich è molto attiva sul fronte sostenibilità. Quali sono le ultime iniziative che avete intrapreso?
Stiamo espandendo la nostra attenzione in tre aree: pianeta, clienti e persone. Lavoriamo con i clienti e con i nostri partner pubblici e privati per migliorare la resilienza e ridurre i danni causati dai pericoli climatici. Sviluppiamo soluzioni assicurative e di gestione del rischio per le nuove tecnologie, modelli di business e approcci necessari alla transizione verso un’economia a basse emissioni. Per il pianeta, stiamo integrando le valutazioni dei rischi fisici e di transizione nelle nostre strategie di investimento e contribuiamo a evitare 5 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 all’anno attraverso investimenti a impatto dedicato. Stiamo inoltre svolgendo un ruolo attivo nello sviluppo di obiettivi basati sulla scienza per il settore assicurativo e sosteniamo pubblicamente politiche che incoraggino il settore privato nella transizione. E continuiamo a concentrarci sulle persone e sul benessere dei dipendenti attraverso i quattro pilastri del benessere finanziario, sociale, emotivo e fisico e concentrandoci su diversità, inclusione e appartenenza. La nostra fondazione di beneficenza, la Z Zurich Foundation, infine, si concentra sul benessere mentale, l’equità sociale e l’adattamento ai cambiamenti climatici, aiutando le persone a prosperare di fronte alle avversità attraverso investimenti mirati nella comunità.

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