Mentre il padre Mario, ex premier e presidente della Bce, osserva da lontano le trasformazioni europee, Federica Draghi consolida il suo ruolo in una delle Sgr più attive del settore biotech. Nessun palco, nessun partito, nessun mandato europeo. Solo un fondo da circa 180 milioni di euro sotto gestione e un bilancio societario che farebbe invidia a molte realtà ben più esposte mediaticamente.
Nel 2025, in un’Italia che ancora fatica ad attrarre capitali privati sull’innovazione, XGen Venture Sgr è un caso che vale la pena raccontare. E tra i fondatori c’è Federica Draghi: una manager-imprenditrice tanto riservata quanto determinata, capace di costruire – con due soci – un’architettura finanziaria che oggi compete nel biotech europeo.
Un fondo italiano che parla la lingua dell’innovazione
Fondata insieme a Paolo Fondarò e Thimoty Daniele Scarinci, XGen Venture Sgr è una società di gestione del risparmio focalizzata su investimenti early-stage in biotecnologie, dispositivi medici e diagnostica. È autorizzata da Banca d’Italia e, nel dicembre 2024, ha finalizzato il closing del suo primo fondo: XGen Venture Life Sciences Fund, con una raccolta di circa 180 milioni di euro.
Il fondo ha già cominciato a investire in sei startup nel settore delle scienze della vita, tra cui iOnctura, focalizzata su terapie per tumori rari e difficili da trattare. In precedenza erano state annunciate operazioni in Tes Pharma, Genespire, Protembis e altre realtà attive in ricerca traslazionale e terapia genica.
L’obiettivo dichiarato è costruire un portafoglio di fino a quindici partecipazioni nei prossimi anni, consolidando la posizione di XGen tra i player europei del venture capital sanitario.
Numeri solidi, governance essenziale
Il bilancio 2024, come evidenziato in un articolo di Franco Bechis su Open, conferma la sostanza del progetto. L’utile netto supera 1,1 milioni di euro, quasi raddoppiato rispetto al 2023. Le commissioni nette incassate raggiungono i 4,18 milioni, mentre la struttura societaria – controllata al 100% dalla holding XGen Partners – ha mantenuto una gestione snella, con compensi annuali per 904 mila euro alla Sgr e 200 mila euro alla capogruppo. Anche la fiscalità è sotto controllo: un credito da oltre 5 mila euro per Ires e Irap versate in eccesso testimonia la precisione nella gestione.
L’allineamento della strategia d’investimento di Xgen Venture ai criteri Esg è stata affidata proprio a Federica Draghi.
Il valore della riservatezza
Federica Draghi non ha mai cercato la visibilità. Non rilascia interviste, non partecipa a conferenze, non alimenta narrazioni. Il suo nome è salito alla ribalta più per eredità che per esposizione, eppure è riuscita – silenziosamente – a ribaltare la percezione. Da “figlia di” a protagonista con numeri propri. Con una strategia propria. E con una sua identità imprenditoriale. Mario Draghi ha costruito la credibilità dell’euro. Federica sta costruendo valore nel campo delle scienze della vita. Oggi, nel panorama del venture capital europeo, il suo nome ha un peso crescente e sempre più difficile da ignorare.
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