Confindustria: i quattro nomi in corsa per la presidenza

Entra nel vivo il processo per eleggere il successore di Carlo Bonomi: il vicepresidente uscente Orsini è in pole position, seguito da Garrone, Gozzi e Marenghi

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Per l’elezione alla presidenza di Confindustria in programma il 4 aprile 2024, alla fine del mandato di quattro anni di Carlo Bonomi, ci sono quattro profili in lizza: il favorito è Emanuele Orsini, vicepresidente uscente e industriale dell’edilizia in legno che gode del maggior numero di firme a sostegno, una cinquantina.

Seguono il presidente del gruppo delle rinnovabili Erg e del Sole 24 Ore, Edoardo Garrone, il presidente di Duferco e Federacciai, Antonio Gozzi e l’altro vicepresidente uscente, Alberto Marenghi. Le auto-candidature, con il supporto – non vincolante – di almeno 18-19 consiglieri, sono state presentate entro la mezzanotte di ieri.

Ora i tre saggi nominati dell’associazione degli industriali – Mariella Enoc, Andrea Moltrasio e Ilaria Vescovi – sono pronti a iniziare il giro dei territori per arrivare a due soli nomi prima del voto segreto dei 183 componenti del consiglio generale.

Sembra che Emanuele Orsini raccolga alti livelli di consenso in territori come Emilia Romagna, Toscana, Veneto, nel Lazio e in generale al Sud. Negli ultimi giorni c’è stata qualche tensione con Federlegno relativa alla gestione delle spese sotto la sua presidenza, ma nel frattempo è arrivato anche il sostegno di un peso massimo come l’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina.

Edoardo Garrone dal canto suo vanta una lunga storia dentro Confindustria e la stima degli industriali del Nord, oltre al supporto di Assolombarda, del Piemonte e di parte del Veneto. A sua volta si muove bene Antonio Gozzi, con l’appoggio di Brescia, Bergamo, Mezzogiorno e delle restanti parti di Veneto e Toscana. Infine, Alberto Marenghi, sostenuto dal presidente uscente Carlo Bonomi, potrebbe giocare la carta dell’alleanza con uno dei candidati.

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