Chiara Ferragni sale al 99% della sua Fenice. Ora è tutto nelle sue mani

L’influencer riprende il controllo della sua holding investendo 6,4 milioni di euro. Dopo il caso Balocco, il futuro imprenditoriale è soprattutto all'estero

Chiara Ferragni sale al 99% della sua Fenice. Ora è tutto nelle sue maniPhoto by Hoda Davaine/Getty Images

Chiara Ferragni torna protagonista del suo futuro imprenditoriale. Con un aumento di capitale da 6,4 milioni di euro, l’imprenditrice ha portato la sua partecipazione in Fenice – la holding che controlla i suoi marchi – al 99%. Una mossa che segna un cambio di rotta deciso dopo le turbolenze seguite al caso Balocco, con l’uscita di scena di alcuni soci e la necessità di un rilancio strutturato.

Il capitale, deliberato a marzo, è stato sottoscritto quasi interamente dalla stessa Ferragni, che ora si afferma come azionista di riferimento con la maggioranza quasi assoluta. Il partner principale, Paolo Barletta (tramite Alchimia), non ha partecipato all’aumento, riducendo la sua quota dal 32,5% a un marginale 0,4%. Lo stesso ha fatto Pasquale Morgese, già critico sulla gestione e oggi quasi fuori dall’assetto societario. Attraverso una storia su Instagram (immagine qui sotto), l’imprenditrice e influencer ha raccontato la svolta: “Oggi voglio raccontarvi una cosa: sono per la prima volta diventata azionista di maggioranza di Chiara Ferragni Brand. Non è solo una questione di quote o di percentuali: è un inizio”. Una dichiarazione che segna anche un passaggio simbolico, con Ferragni che si dice finalmente libera di portare avanti il proprio marchio e il proprio nome.

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La storia di Instagram con cui Chiara Ferragni racconta di essere diventata azionista di maggioranza di Fenice

La nuova Fenice si presenta con contorni più ristretti ma più chiari. Il fatturato del 2022 si era attestato a 14 milioni, ma le previsioni per il 2024 indicano appena 2 milioni, con una perdita cumulata di 10 milioni. In questo scenario, la strategia cambia direzione: come evidenziato in un articolo del Corriere della Sera, la società punterà meno su prodotti generalisti e darà più attenzione a settori specifici come pelletteria, gioielleria e make-up, con un occhio ai mercati internazionali e al target giovane (15-28 anni).

La ricapitalizzazione era indispensabile per evitare la fine dell’intero asset. Ora Fenice ha un unico asset rilevante: Chiara Ferragni Brand, la cui credibilità – almeno dal punto di vista aziendale – sarà tutta da ricostruire. Ma le basi sono state poste: con l’ingresso in società dell’esperto manager Claudio Calabi, la guida appare più salda. Lo stesso post social con cui Ferragni ha annunciato l’operazione punta a essere più realista rispetto al passato: “Senza più far finta che tutto vada bene quando non va”.

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