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Protagonisti

Carlo Messina miglior manager in Italia per reputazione. Ecco la Top 10

Sul podio della classifica di Top Manager Reputation per l’anno appena concluso anche Descalzi (Eni) e Starace (Enel). Cresce il peso sociale degli executive italiani, chiamati a gestire partite sempre più complesse

architecture-alternativo Carlo Messina, Ceo di Intesa Sanpaolo

È Carlo Messina il manager con la migliore reputazione online d’Italia. Il dato emerge dalla classifica Top Manager Reputation  di Reputation Science relativa all’interno 2022. L’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, inserito anche tra i 100% Business People in Italy , nel corso dell’ultimo anno è stato protagonista di una performance che non lo ha mai visto scendere sotto la quinta posizione e per otto mesi si è piazzato al vertice della classifica mensile stilata da Reputation Science. Messina è passato dal quarto posto del 2021 al primo posto del 2022: tra gli eventi a maggior impatto reputazionale, la presentazione del nuovo piano, il premio come miglior Ceo del settore banche, la laurea honoris causa e le iniziative della banca a sostegno dei propri dipendenti.

Manager: la Top 10 in Italia per reputazione

Sale al secondo posto Claudio Descalzi di Eni, protagonista delle relazioni tra il nostro Paese e gli altri stati esportatori di gas, seguito dall’a.d. di Enel, Francesco Starace, tra i top manager più esposti al tema dell’energia sostenibile. Sale di due posizioni il Ceo di Poste Italiane Matteo Del Fante, quarto nella classifica finale del 2022. Segue John Elkann che, con Stellantis, ha inaugurato la “rivoluzione elettrica dell’auto” e che, nell’ultimo anno, ha seguito da vicino anche le vicende sportive della scuderia Ferrari. Passa dalla 14esima del 2021 alla sesta posizione attuale Stefano Antonio Donnarumma, impegnato con Terna nel rafforzamento ed efficientamento delle reti italiane. Ha presentato un piano da 130 miliardi di investimenti sulle rinnovabili per rafforzare l’autonomia energetica dell’Italia Renato Mazzoncini di A2A, che guadagna la settima posizione. Seguono due protagonisti del Fashion, da anni al vertice della classifica: Giorgio Armani e Brunello Cucinelli, mentre chiude la Top 10 Urbano Cairo, primo manager del settore Media & Telco, molto presente sui media anche per via della propria attività come presidente del Torino calcio.

Top Manager Reputation 2022

Top Manager Reputation: la prima donna è Cristina Scocchia

Appena fuori dalla Top 10, Renzo Rosso di Otb e l’a.d. di Ferrovie dello Stato, Luigi Ferraris, che a fatto registrare una buona performance annuale, passando dalla 26esima posizione del gennaio scorso a essere ospite fisso della top 10 mensile. Punteggio in crescita anche per Alessandro Benetton, seguito da Remo Ruffini di Moncler e l’a.d. di UniCredit, Andrea Orcel, che nel 2022 ha guadagnato oltre 30 posizioni. Sedicesima posizione per Carlo Tavares di Stellantis, seguito da Philippe Donnet di Generali. La prima donna a comparire in classifica è Cristina Scocchia, da gennaio 2022 a.d. di Illycaffè e che, nel corso dell’anno, si è ritagliata un posto fisso tra i migliori 20 top manager per reputazione online. Subito dietro Miuccia Prada, mentre Pietro Salini di WeBuild chiude la Top 20 degli ultimi 12 mesi.

Manager italiani: una rilevanza sempre più politica e sociale

Nel 2022 è cresciuta la rilevanza mediatica dei top manager. Nell’ultimo anno, i media hanno riservato ai top manager italiani un’attenzione senza precedenti: i principali 150 executive del nostro Paese sono stati menzionati online 252 mila volte. Nel 2021, i contenuti online erano stati 152 mila, mentre l’anno precedente – quello caratterizzato dalla pandemia da Covid-19 – il totale si era fermato a 115 mila. Questi numeri di Reputation Science sono il sintomo della rilevanza politica che i top manager hanno assunto nel nostro Paese, un trend recentemente rilevato anche dal Trust Barometer di Edelman.

Agli executive moderni è richiesto un compito in prima persona, molto più attivo rispetto al passato e su più fronti, da quello aziendale a quello sociale. Siamo in uno stadio evolutivo della comunicazione, bisogna creare cultura, ma spesso manca un lavoro profondo e strutturato. La comunicazione è un asset vero e proprio, e la reputazione è duale. Vi sono due poli, il brand e il Ceo che opera da ambassador. Al giorno d’oggi, la comunicazione di un’azienda, tramite un suo manager, governa la percezione pubblica dell’azienda stessa. Molti manager hanno già abbracciato questa prospettiva, altri inseguono.