Al secolo Alberto Nicola Nagel è un banchiere e manager molto stimato nell’ambiente economico-finanziario. Non a caso, attualmente ricopre il ruolo di Ceo di Mediobanca, una realtà al centro delle cronache di settore perché protagonista del risiko bancario insieme a Mps, Banco Bpm e Unicredit.
Nello specifico a Nagel si deve l’internazionalizzazione di Mediobanca e la trasformazione del suo modello di business. Infatti, attualmente, il suo punto di forza è il Wealth Management, in perfetta sinergia con il comparto Corporate & Investment Banking. Classe 1965, milanese, dopo la maturità classica, si è iscritto alla Bocconi dove si è laureato in Economia aziendale. La sua assunzione in Mediobanca è avvenuta soltanto un anno dopo. Sposato e padre di due figli, si divide fra il capoluogo milanese e Londra.
La visione futuristica di Alberto Nagel in Mediobanca
A partire dagli anni Novanta, quando è cominciata un’evoluzione del settore bancario, l’approccio lungimirante di Alberto Nagel ha permesso di fare evolvere Mediobanca. Il banchiere ha puntato sulla diversificazione e sulla specializzazione. Si è così concentrato sul modello di Private Investment Bank, che ancora oggi è visto dagli esperti come un comparto in grande espansione.
Dal 2013 e in dieci anni, il titolo azionario di Mediobanca ha raggiunto un total shareholder return del 270%, calcolato come apprezzamento del valore dell’azione di circa il 160% più 4 miliardi di euro di dividendi staccati in favore dei soci, senza nessun aumento di capitale.
Il suo operato è stato considerato talmente positivo da valere la riconferma nel 2023. In questo modo, ad oggi, è l’a.d. con maggiore continuità nel ruolo ai vertici di una banca dell’FTSE MIB.
La carriera dal basso: la carta vincente
Per Nigel l’istituto bancario è come casa. La sua intera carriera ha avuto modo di svilupparsi al suo interno, sino a ricoprire un ruolo di massimo rilievo. È partito all’interno del Servizio Finanziario, per poi passare al Segretariato Generale del quale diventa responsabile dopo sei anni dall’assunzione. Successivamente guida la divisione Investment Banking.
Il suo talento è stato sempre premiato, tant’è che può essere considerato come una sorta di enfant prodige. Viene nominato funzionario nel 1995, direttore centrale tre anni dopo, vicedirettore generale nel 2002 e direttore generale nell’arco di un altro anno. Nel 2007 Alberto Nagel è diventato consigliere delegato, per poi ricoprire il ruolo di a.d. nel 2008. È da allora che è alla guida di Piazzetta Cuccia.
Protagonista dell’M&A bancario e pioniere
Il banchiere non è soltanto competente, ma ha una capacità di valutare il quadro di insieme e di guardare al futuro. È questo forse il suo più grande punto di forza. Negli anni Novanta è fra i protagonisti delle maggiori operazioni italiane di M&A delle privatizzazioni seguite da Mediobanca. Fra tutte, meritano di essere citate quelle di Bnl, Enel e Finmeccanica.
È lui a gestire l’Opa del Credito Italiano sul Credito Romagnolo, quella di Olivetti su Telecom Italia e di Generali su INA. Inoltre, è merito suo se è stata fondata Banca Esperia, facendo in modo che iniziasse l’evoluzione del modello di business di Mediobanca.
Alberto Nagel ha seguito l’espansione del Corporate & Investment Banking di Mediobanca all’estero, portando ricavi non domestici del 40% nel 2023 e prevedendo una crescita sino al 55% entro l’anno prossimo. Se Piazzetta Cuccia si è ‘spostata’ su piazze internazionali come quelle di Parigi, del Lussemburgo, di Francoforte, Madrid e Parigi, Londra e Istanbul è merito del suo amministratore delegato.
Il potenziale del Wealth Management
CheBanca! è un’altra creatura di Alberto Nagel. È nata come realtà digitale per diversificare le fonti di finanziamento del gruppo, grazie a 13 miliardi di euro racconti in appena tre anni. Così facendo è stato creato un nuovo modello multicanale e viene acquisita parte dell’attività retail di Barclays Italia.
Il piano strategico triennale 2016-2019 ha portato Mediobanca a specializzarsi in Wealth Management in sinergia con il core business del Corporate & Investment Banking. È in questa fase della trasformazione che avviene l’acquisizione totalitaria di Banca Esperia e che nasce Mediobanca Private Banking.
Ma non è finita qui. Alberto Nagel ha visto del potenziale anche nel credito al consumo, che Mediobanca gestisce attraverso la controllata Compass. Quesì’ultima è attiva nel Buy Now Pay Later ed è cresciuta grazie all’integrazione della fintech italiana Soisy e della svizzera HeidiPay.
Mediobanca, Alberto Nagel e il futuro
Adesso Alberto Nagel si trova nel bel mezzo del piano strategico 2023-2026. L’obiettivo finale, almeno fino a quando non ci si concentrerà sul successivo, è di diventare il profilo di wealth manager di primo piano attraverso la crescita e la gestione dei patrimoni. Se tutto andrà come previsto, gli azionisti verranno remunerati per 3,7 miliardi di euro nel corso del triennio, che corrisponde 45% della capitalizzazione dell’istituto al momento dell’annuncio e a un aumento del pay-out ratio del pari al 70%.
Il Ceo di Mediobanca non ha mai dimenticato quanto sia importante essere competitivi rispetto alle nuove tecnologie. Ecco perché ha in programma di aumentare il personale specializzato del 15% nell’arco dei trie anno. Anche in quest’ottica, grazie alla joint venture con Founders Factory, vuole seguire dei progetti fintech che facciano crescere l’ecosistema tecnologico del gruppo. Nel 2024 è nata Mediobanca Premier, specializzata nella gestione del risparmio e degli investimenti delle famiglie italiane.
L’approccio pacato ma deciso di Alberto Nagel
Alberto Nagel è il Ceo di Mediobanca da così tanto tempo per tutto quello che è stato appena descritto, ma anche per la sua capacità relazionale con gli investitori e per il fatto di credere nella salvaguardia dell’indipendenza del management. La solidità della realtà Mediobanca è talmente riconosciuta da aver portato Blackstone, una delle più grandi società finanziarie a livello internazionale, ad affidargli la gestione dell’oca su Atlantia. Si tratta dell’operazione di delisting più grande al mondo.
La riconferma di Alberto Nagel nel 2023 ha ottenuto il benestare del 52,6% del board. Ha messo d’accordo gli investitori istituzionali, gli imprenditori e le holding familiari più in vista nel settore economico e finanziario. Il lavoro del banchiere è stato riconosciuto con il voto compatto degli operatori di mercati finanziari, superiore al 30% del capitale detenuto dagli eredi di Leonardo Del Vecchio e da Francesco Gaetano Caltagirone. Si tratta degli azionisti della banca che erano entrati in contrasto con Alberto Nagel, nel tentativo di prendere il potere.
Adesso Mediobanca si trova a dover affrontare un complicato risiko bancario che vede Monte dei Paschi e Generali in prima linea. Con un primo ok da parte della Bce, è probabile che l’Ops Mps-Mediobanca vada a buon fine, dando il via a una nuova era per Alberto Nagel e i suoi colleghi/rivali.
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