Nahoor, luce creativa

Made in Italy di alta gamma, personalizzabile al 100%. È il segreto del successo del marchio dell’illuminazione voluto da un coraggioso designer bresciano, William Pianta

Sono bastati pochi anni al brand bresciano Nahoor per ritagliarsi uno spazio in quel mercato del lus­so che, nonostante la crisi, mantiene interessanti trend di crescita in tutto il mondo. Il merito di William Pianta, il designer che ha dato vita al marchio nel 2009, è stato pro­prio quello di rendersi conto che per una start up interessata a entrare nel so­vraffollato mercato dell’illuminazione l’unica possibilità era quella di posizio­narsi nella fascia più alta, proponendo­si a un target di clientela che apprez­za il made in Italy per la sua capacità di coniugare creatività e artigianalità, al fine di arrivare a produrre oggetti “sar­toriali” e unici per stile e qualità. Aspet­tative che trovano piena soddisfazione nelle collezioni di lampade per inter­no e per esterno disegnate dallo stesso Pianta e nella sua idea di adottare un modello produttivo flessibile, in grado di personalizzare qualsiasi lampada ac­cogliendo le richieste del singolo clien­te. Il vero punto di forza di questo pro­cesso produttivo è rappresentato dal­la rete di artigiani esperti che applicano le tecnologie più innovative alla lavora­zione di materiali nobili come l’ottone, la pelle o legni pregiati, come il wengé, il rovere o il teak per realizzare dei veri e propri pezzi unici fatti a mano. È stata proprio la piena adesione ai va­lori del made in Italy il grimaldello che ha consentito a Nahoor di realizzare il 95% del proprio fatturato all’estero. Come conferma a Business People lo stesso William Pianta.

Perché avete considerato tanto impor­tante il made in Italy da impegnarvi per ottenere già nel 2010 la certifica­zione dall’Istituto di tutela dei produt­tori italiani? In quanto espressione del “savoir faire” italiano, il vero made in Italy si incarna in un prodotto ineccepibile e di quali­tà, concepito e realizzato interamente nella Penisola. Fin dal primo momento abbiamo deciso di puntare su un target di clientela che è disposto a pagare un prezzo elevato pur di garantirsi questo valore aggiunto. Abbiamo voluto que­sta certificazione per offrire una garan­zia in più a chi ci sceglie.

Made in Italy a parte, quali sono i va­lori-guida cui si ispirano le vostre crea­zioni? Puntiamo a realizzare lampade di alta gamma, funzionali e caratterizzate da un design pulito ed essenziale. Reinter­pretiamo con occhi nuovi materiali an­tichi come l’ottone, o naturali, come il marmo, il legno, la seta, il cotone o la pergamena, per creare prodotti che si integrano negli ambienti più dispara­ti e svolgono il proprio ruolo nel rispet­to dello spazio in cui sono inseriti e del­l’attività quotidiana che vi si svolge. La ricerca di materiali, di nuovi tipi di lavorazioni, di forme nuove e sorprenden­ti è continua, così come la messa a pun­to del nostro portfolio prodotti che ogni anno si arricchisce di nuove proposte.

Come mai avete scelto di puntare sui mercati esteri? E l’Italia? Il nostro è un target di clientela trasver­sale che non si presta a una sempli­ce segmentazione geografica per Paesi. Inoltre, eravamo consapevoli che il mer­cato internazionale è più aperto alle no­vità e molto più disponibile a instaurare un rapporto con realtà nuove ed emer­genti come la nostra. Puntiamo a con­solidarci ulteriormente in Europa e la­voreremo per aumentare la nostra pre­senza nei mercati del Centro e del Sud America e, quindi, dell’Australia. Stia­mo anche approcciando il mercato asia­tico. Per quanto riguarda invece l’Italia, riscontriamo un forte interesse per i no­stri prodotti da parte di stylist e studi di architettura. Al contrario di quanto è av­venuto all’estero, però la struttura distri­butiva del Paese fatica a darci il giusto spazio e preferisce continuare a puntare su marchi storici con un’offerta consoli­data. Ecco perché abbiamo deciso di ri­mandare qualsiasi investimento in attesa che la situazione si assesti.

Come sarà questo 2014? Positivo. Lo dimostrano anche i nume­ri: dopo aver chiuso il 2013 con un fat­turato superiore a 1,5 milioni di euro, con un incremento percentuale a due cifre, questo sarà alla fine un anno di consolidamento dei risultati e del­le strategie già in essere. Il fatturato del primo trimestre è in linea con il trend di fine 2013, mentre il portafoglio or­dini ci autorizza a un certo ottimismo anche per il 2014.

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