Nicola Maccanico: “Manager, abbiate umiltà. Così si cresce con l’azienda”

In occasione del Forum Economy Roadshow l’intervista all’Executive Vice President di Sky Italia e Ceo di Vision Distribution su come organizzare la strategia aziendale per cogliere le opportunità

Cosa fare appena entrati in una nuova azienda? Assolutamente nulla. Siatene osservatori. È questo il messaggio lanciato ai manager da Nicola Maccanico, Executive Vice President di Sky Italia e Ceo di Vision Distribution, alla platea del Forum Economy Roadshow di Roma, primo tappa del tour organizzato da Comunicazione Italiana e incentrato sul dialogo tra imprenditori, manager e rappresentanti delle istituzioni su tematiche di innovazione digitale, sviluppo economico, lavoro e comunicazione.

In occasione di un’intervista esclusiva di Business People – condotta dal direttore ed editore del magazine, Vito Sinopoli – Maccanico ha parlato di come trasformare organizzazioni e imprese in realtà di successo partendo dal paragone con gli sport di squadra. “Se pensiamo a una squadra di calcio, per esempio, questa diventa un team vincente quando vale più di undici persone in campo, lo stesso vale per un’azienda”, ha spiegato il Ceo di Vision Distribution, realtà che opera nella distribuzione cinematografica. “La forza di un’azienda si basa chiaramente sul prodotto, su cosa vende, ma le migliori performance si ottengono quando si fa in modo che il risultato combinato crei un valore superiore rispetto al numero di teste che ci lavora”. In pratica, motivare un team, facendolo rendere al massimo, se non oltre le proprie possibilità. “Questo vuol dire tante cose”, aggiunge il manager, “sia far lavorare bene le persone, sia mettere insieme persone diverse. Perché più riusciamo a essere complementari e accettare punti di vista diversi, più riusciamo a essere forti insieme”.

Siate umili: osservare, poi agire

Come organizzare, quindi, l’azienda e comporre un team vincente? La prima cosa da fare, ha sottolineato Maccanico, è osservare. “Il mio mantra è non cambiare nulla inizialmente, una strategia che ha sempre pagato. Anche se dovessi vedere nell’immediato qualcosa che mi sembra sbagliata o non comprensibile, mi guardo bene dal toccarla”. Il motivo è semplice: si tratta di un atteggiamento non solo presuntuoso, ma pericoloso e sbagliato. “Per cambiare, bisogna conoscere bene i processi e le origini delle cose”, spiega Maccanico. “Ci vuole tempo e la cosa migliore da fare in questi casi è osservare, non intervenire, a volte è consigliabile anche ampliare le deleghe dei collaboratori che si hanno a disposizione. Un manager con un minimo di self confidence non abbia paura di estendere le responsabilità dei propri collaboratori per poi, magari in un secondo tempo, richiamarle a sé”. La parola d’ordine, quindi, non è disruption – a meno che non ci siano crisi in atto a cui porre subito un rimedio – ma umiltà. “Credo che sia impossibile fare il manager senza portare il proprio imprinting in un’azienda, ma non bisogna dimenticare che quando entriamo in un’azienda, i nostri collaboratori ne sanno più di noi al giorno uno. Serve comprendere per poi cambiare”.

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