Emilio Petrone (Sisal): “Ora puntiamo ai pagamenti digitali”

Sotto la guida del suo Ceo, il gruppo leader nel gioco online ha cambiato pelle e guidato l’evoluzione dei servizi di pagamento nel nostro Paese. Come? Leggendo in anticipo i bisogni degli italiani, un’attitudine che ora si conferma con Bill

Ricavi in crescita del 6,5% sopra gli 830 milioni di euro, un fatturato sempre più vicino ai 18 miliardi (+7,8%) e un Ebitda che cresce a doppia cifra e supera i 215 milioni. Quelli che avete appena letto sono gli ultimi dati sul bilancio annuale del gruppo Sisal; numeri relativi al 2017, ma che con ogni probabilità saranno aggiornati in rialzo tra qualche mese. Sì, perché i risultati del primo semestre 2018 fanno pensare che quello che si sta per concludere sarà un altro anno positivo per una delle aziende più floride del panorama italiano. Quale può essere la chiave del successo di un gruppo che, dal 2008 a oggi, proprio negli anni più difficili della crisi economica, è riuscito quasi triplicare il proprio fatturato? Una risposta si può trovare in un altro dato a segno più del bilancio: quello relativo agli investimenti in innovazione, saliti a circa 60 milioni di euro. È la costante spinta al rinnovamento che ha portato Sisal a una forte diversificazione del business, aggiungendo alla voce “gaming” quella dei servizi di pagamento, che ora rappresentano il business principale del gruppo (il 53,4% del fatturato). Una trasformazione avvenuta con il Ceo Emilio Petrone, al vertice di Sisal dal 2008, che ha saputo guidare l’azienda nel suo percorso di evoluzione digitale e che ora, con la novità rappresentata da Bill, si prepara a un nuovo capitolo.

È il suo decimo anno al vertice di un gruppo che, sotto la sua guida, ha affrontato una trasformazione non indifferente. Com’è cambiata la società contemporanea, il consumatore in questi dieci anni? In questo ultimo decennio la digital transformation ha rivoluzionato, più di ogni altra cosa, le nostre vite, le nostre abitudini e aspettative. E oggi siamo di fronte a un consumatore divenuto un soggetto proattivo, che si muove agevolmente tra il mondo virtuale e quello fisico per fare scelte di acquisto consapevoli e informate.

Nel 2008 avrebbe mai immaginato che Sisal, oltre al gaming, si sarebbe specializzata nei servizi di pagamento? Abbiamo capito in anticipo che il consumatore stava cambiando le sue abitudini e, attraverso un’attenta strategia di diversificazione, abbiamo risposto con la creazione di un nuovo modello di pagamento al servizio del cittadino. Attraverso la nostra rete di punti vendita – bar, tabacchi ed edicole – abbiamo dato la possibilità di effettuare pagamenti per oltre 500 servizi. In questo modo, assolvere alle incombenze quotidiane è diventato più semplice e comodo. SisalPay oggi conta più di 40 mila punti vendita ed è preferito da oltre 13 milioni di italiani.

Cos’è per voi l’innovazione? Un tratto distintivo che ci caratterizza da sempre: un’attitudine che ha dato vita nel tempo a prodotti iconici, come Totocalcio, SuperEnalotto, WinForLife. Oggi stiamo accelerando la trasformazione del gruppo: ad esempio, abbiamo creato una vera e propria Digital Factory coinvolgendo 100 giovani talenti specialisti in Information Technology. Un’evoluzione verso una tech-company che ci ha permesso di guadagnare la leadership nel gioco online e nei servizi di pagamento. E ora puntiamo ai pagamenti digitali.

Per lo sviluppo di Bill quanto saranno importanti il brand Sisal e i 13 milioni di clienti che già utilizzano SisalPay in Italia? SisalPay ha creato negli anni un legame emotivo molto forte con gli italiani e su questo abbiamo fatto leva per il lancio del nuovo servizio. Con Bill garantiremo nel tempo lo sviluppo di soluzioni a valore aggiunto a beneficio dei consumatori, dei nostri rivenditori e degli altri retailer che aderiranno al progetto.

Quali sono le caratteristiche distintive di una soluzione che rappresenta il primo modello di proximity banking digitale in Italia? Con Bill è possibile acquistare qualsiasi tipo di prodotto negli esercizi convenzionati e scambiare denaro, con grande semplicità. Propone un approccio che coniuga il digitale con il fisico: Bill rappresenta l’unica piattaforma per i pagamenti digitali ricaricabile anche in contanti, nel punto vendita. In questo senso, è quasi come avere uno sportello bancario in tasca.

Per arrivare a Bill, un team interno a Sisal ha lavorato un anno… È vero, la nascita di Bill è frutto dell’impegno e della competenza di un team di giovani professionisti, con i quali intendiamo continuare a guidare l’evoluzione dei pagamenti digitali in Italia. La creazione di una vera e propria start up interna all’azienda è frutto del nostro percorso di sviluppo.

L’evoluzione digitale del Paese è un tema all’ordine del giorno. Siete partner dell’Agenzia per l’Italia digitale nel progetto PagoPa. Che ruolo giocate in questo processo? Da sempre abbiamo scelto di essere al fianco della Pubblica Amministrazione, come partner di innovazione tecnologica con progetti importanti come PagoPA. Un’iniziativa strategica che consente a cittadini e imprese di effettuare e gestire pagamenti in modalità elettronica verso la PA, con estrema sicurezza e semplicità. Un progetto in cui abbiamo messo a disposizione della collettività l’esperienza nell’utilizzo e nella fruizione semplificata dei servizi di pagamento, testimoniando il contributo del gruppo Sisal alla trasformazione del Paese.

Già attraverso SisalPay avevate dato un forte contributo al processo di transizione al cashless dell’Italia. A che punto siamo, secondo lei? Il percorso verso una società con meno contante è in corso. I trend globali e italiani lo dimostrano. Le nostre soluzioni rispondono alla lettura attenta di questi dati. Siamo un Paese dal forte potenziale inespresso, dove se è vero che siamo ancora fortemente dipendenti dal contante, si nota che qualcosa sta cambiando: crescita dell’uso delle carte di pagamento ed esplosione dei pagamenti tramite mobile. L’Italia è inoltre tra i primi Paesi in Europa per capillarità delle infrastrutture, penetrazione dei digital device e per numero di Pos per milione di abitanti. Gli strumenti quindi ci sono e la nostra ultima soluzione, Bill, ne è un esempio. Dobbiamo ora necessariamente unire gli sforzi per fare cultura e far percepire i reali benefici, quali la riduzione del costo del contante, l’emersione dell’economia sommersa e il recupero dell’Iva, l’incremento dei consumi e più in generale lo stimolo all’innovazione.

Intervista pubblicata sul numero di Business People, novembre 2018

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