Il Politecnico di Milano entra ufficialmente nella storia dell’università italiana. L’edizione 2026 del QS World University Rankings segna infatti un traguardo mai raggiunto prima: l’ateneo milanese conquista il 98° posto a livello globale, diventando la prima università italiana a entrare nella top 100 di una delle classifiche internazionali più accreditate.
Il salto in avanti è significativo: 13 posizioni guadagnate rispetto al 2025, e una progressione che riflette miglioramenti su più fronti. Il Polimi sale al 72° posto per reputazione presso i datori di lavoro e all’84° nella reputazione accademica.
La Top 10 globale e le migliori università italiane
Ancora più marcato il progresso nell’indicatore sugli esiti occupazionali, dove avanza di 40 posizioni fino al 199° posto. Un risultato che, come evidenziato dalla rettrice Donatella Sciuto, è il frutto di una strategia di lungo termine e dell’impegno della comunità accademica. Ma anche un segnale per il sistema-Paese: l’Italia era infatti l’unico membro del G7 a non avere alcun ateneo nella top 100.
Nonostante questo storico successo, l’Italia continua a mostrare un profilo disomogeneo. Sono solo quattro le università italiane tra le prime 150 al mondo per reputazione accademica, e il problema strutturale del rapporto studenti/docenti continua a pesare sulle performance complessive. Secondo il report di QS, l’Italia ha ora l’opportunità di trasformare i successi individuali in una crescita sistemica. Ma per farlo servono investimenti mirati, alleanze tra università e industria, e politiche di rientro per i giovani talenti emigrati all’estero.
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