Salvatore Ferragamo, come salvare l’azienda di famiglia… dalla famiglia

Gli eredi del gruppo firmano un accordo che prevede regole di comportamento e paletti precisi per poter entrare in azienda

Le aziende familiari hanno bisogno di regole per sopravvivere a se stesse. Ce lo ricorda la Salvatore Ferragamo che firma un nuovo Accordo di famiglia per gestire il futuro e la transizione tra le generazioni. Nel patto è previsto un codice di comportamento e regolamento per disciplinare i rapporti tra le decine di eredi di Salvatore e Wanda Ferragamo: parliamo infatti della quarta generazione in azienda, con circa 50 nipoti legati a vario titolo al gruppo. Esisteva già un patto del genere prima della quotazione in Borsa del gruppo, ma poi fu lasciato cadere perché avrebbe potuto rientrare nella fattispecie di un patto parasociale, mentre la nuova versione è stato elaborata a fine luglio.

Aziende familiari, le regole per sopravvivere by Ferragamo

Quali sono i pericoli più grandi per le aziende familiari? Le liti tra eredi, ovviamente, come ci ricorda il caso Melegatti di stretta attualità. Così tra le prime norme dell’Accordo di famiglia di casa Ferragamo c’è la definizione del percorso di accesso alle società del gruppo e il limite massimo delle persone che potranno andare a lavorare nell’azienda in Italia (dovrebbe essere tre): serviranno un curriculum di studi importante, esperienze qualificate e il consenso del Consiglio di famiglia, mentre la scelta dei manager resterà in capo all’azienda.

Inoltre, sono previste regole di etichetta che gli eredi devono tenere in pubblico, ad esempio nelle interviste e nelle dichiarazioni pubbliche. L’Accordo non riguarda invece i passaggi dei pacchetti azionari (anzi, molti degli aderenti all’Accordo non hanno nemmeno azioni gruppo quotato), né tutti gli aspetti societari della vita dell’azienda: non sarà obbligatorio, ma vincolante per chi vorrà firmarlo su base volontaria.

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