In un mercato sempre più competitivo e in cui l’intelligenza artificiale rappresenta una risorsa o una minaccia, a seconda di come la si utilizza, LinkedIn rappresenta una piattaforma social molto utile per trovare il lavoro che si sta cercando da sempre. In base al proprio profilo e alle proprie esperienze, infatti, si possono trovare nuove opportunità professionali.
Non è solo una vetrina in cui mettere in evidenza il curriculum, ma è un luogo virtuale in cui i recruiter cercano attivamente candidati, dove si può costruire il proprio personal brand e creare relazioni professionali strategiche. In questo modo trovare l’occupazione o la collaborazione che fa per sé è molto più semplice. Avere un profilo ben curato, aggiornato e ottimizzato può fare la differenza tra essere ignorati e ricevere proposte di lavoro interessanti.
Come usare LinkedIn per il lavoro
LinkedIn è fondamentale se si vuole costruire una solida presenza online, fare networking e ricerche mirate per scovare opportunità. Inoltre, è possibile dimostrare le proprie competenze, partecipare a conversazioni professionali e essere visibili a coloro che stanno cercando delle specifiche figure professionali.
Perché tutto vada per il meglio è indispensabile ottimizzare il proprio profilo. E, per farlo, prima di tutto, è necessario sapere qual è il proprio obiettivo, cosa si vuole ottenere dalla piattaforma di reclutamento professionale. Cambia tutto in base a quello che si vuole: trovare lavoro, essere contattato da head hunter, ottenere collaborazioni, clienti o visibilità nel proprio settore. A seconda del fine, si deve adattare il tono di voce, usare le parole chiave e pubblicare i contenuti giusti.
La prima impressione è fondamentale
Inoltre, la prima impressione è quella che conta e pubblicare una foto profilo professionale fa la differenza. È opportuno scegliere una foto chiara, recente e in cui si dà la sensazione di essere affidabili. A questo proposito, non sono consigliati i selfie, gli sfondi confusi o un outfit non in linea con il contesto lavorativo di riferimento. Già dalla fotografia è opportuno fare un investimento che aiuti a implementare le visualizzazioni.
Anche la cornice è importante e, quindi, non bisogna tralasciare nemmeno l’immagine di copertina. Deve essere personalizzata, non scelta fra quelle predefinite. Meglio rappresentare il proprio settore, l’attività o i valori professionali. Non serve nulla di troppo sofisticato: anche al semplicità paga, l’importante è essere coerenti. Bastano una grafica, uno slogan personale, uno scorcio della propria azienda che sia esemplificativo oppure una parola chiave del tuo ruolo.
LinkedIn, headline e informazioni sono il biglietto da visita
E, restando in tema di parola chiave, i reclutatori cercano dei ruoli specifici. Azzeccare il proprio, descrivendolo con la parola o l’espressione giuste non è un dettaglio di poco conto. Non ci si deve fermare solo al proprio ruolo attuale. Se, per esempio, si è un consulente, si può scegliere di scrivere “Consulente Marketing Digitale | Seo Specialist | Aiuto le aziende a crescere online”. Si hanno ben 220 caratteri, perché non usarli tutti per dire quanto più possibile di sé, senza dimenticare di essere chiari? È fondamentale dire chi si è, cosa si fa e come lo si fa: qual è il proprio valore aggiunto.
Dopodiché ci si deve concentrare sulle informazioni. Il segreto è parlare di sé in maniera autentica, professionale e mirata. Non va dimenticato di inserire:
- Cosa si fa attualmente;
- Le proprie esperienze chiave;
- Le competenze distintive;
- Gli obiettivi professionali.
Inoltre è fondamentale inserire una “call to action“, una frase che inviti a interagire a prendere in mano la situazione e a provare a interagire. Esempi sono “Aperto a nuove opportunità” o “Scrivimi se cerchi un profilo come il mio”. Ecco allora che si arriva al punto successivo: è meglio scrivere in prima persona, con un linguaggio chiaro, coinvolgente e adatto al settore di riferimento.
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Scrivere le proprie esperienze lavorative in modo dettagliato
Su LinkedIn, per il lavoro, si devono descrivere in maniera esaustiva le proprie esperienze professionali e tenerle sempre aggiornate. È bene specificare il ruolo e il nome dell’azienda, il periodo preciso nel quale si è stati collaboratori o dipendenti, le attività svolte e i risultati raggiunti (meglio se con qualche dato o numero che dia la cifra del proprio impegno). Inoltre, è consigliabile inserire anche le competenze acquisite. Il tutto va fatto in modo concreto: soltanto così si trasmette affidabilità e valore.
Questi contenuti vanno costruiti in chiave Seo, va fatta un’ottimizzazione affinché si venga visti dai motori di ricerca. LinkedIn, infatti, si basa sugli stessi principi di Google e chi lo usa per trovare personale lo sa, cerca le keyword di riferimento alla posizione. Un esempio sono “project management”, “graphic design”, “accounting”, “AI” e così via. Sì, perché l’intelligenza artificiale è onnipresente e chi la sa usare ha un valore aggiunto. Inoltre, stanno prendendo sempre più piede concetti come ethical AI e digital sustainable finance. Non basta saperla usare, quindi, ma anche in maniera virtuosa e consapevole.
Nella sezione “competenze”, poi, vanno aggiunte le skill. Meglio optare per quelle più richieste nel proprio settore. Una buona strategia può essere quella di chiedere conferma di averle inserite correttamente agli ex colleghi o a persone competenti di cui ci si fida.
Non va tralasciata la formazione (specificando anche eventuali certificazioni conseguite). Il percorso di studi, i corsi online e le specializzazioni sono tutti utili a confermare le proprie abilità. Inoltre, ci si può rivolgere a piattaforme come Coursera, LinkedIn Learning, Google o HubSpot per rimanere aggiornati e colmare eventuali lacune accademiche.
Come mostrare cosa si sa fare su LinkedIn
Il modo migliore per fare vedere di che pasta si è fatti è far vedere il proprio lavoro. Un portfolio, una selezione di contenuti multimediali, progetti, slide, articoli, siti web. Tutto è utile se ben fatto e chiaro. Vanno caricati nelle sezioni “in primo piano” o fra le proprie esperienze. In questo modo si rende il proprio profilo più attraente e concreto.
Una chicca che fa aumentare le probabilità di essere notati sul LinkedIn per trovare lavoro è quella di attivare l’opzione “Aperto a nuove opportunità“. La si può rendere visibile e accessibile solo ai recruiter o renderla pubblica attraverso il badge verde. Qui è bene specificare i ruoli desiderati, le sedi, e il tipo di contratto che si sta cercando e per il quale si è disponibili.
Fare rete aumenta le probabilità di trovare lavoro
Gli esperti lo chiamano networking, altro non è che stringere amicizia virtualmente con chi fa il proprio lavoro. Vanno aggiunti ex colleghi, manager, clienti, docenti, contatti di eventi o webinar. Si tratta di un’operazione che non va fatta a caso, ma in maniera mirata per restringere il proprio campo d’azione rendendolo appetibile e visibile a chi conta. Così facendo è come se si personalizzasse il proprio messaggio di connessione. Più contatti si hanno nel proprio settore, più si aumenta la tua visibilità nelle ricerche.
Avere un profilo attivo fa la differenza. Ecco perché è importante pubblicare contenuti e interagire. Si possono condividere articoli utili o insight sul proprio settore, commentare i post di professionisti e aziende, scrivere brevi post su progetti, riflessioni o esperienze, usare hashtag rilevanti. Niente paura, non è necessario pubblicare ogni giorno, contano maggiormente la costanza e l’autenticità.
Le referenze rafforzano la credibilità del profilo. Chiedere raccomandazioni a colleghi, superiori e clienti; scriverle per gli altri sono dettagli che gli addetti ai lavori notano e valutano positivamente. Tutto questo va rivisto e aggiornato con cadenza mensile o tutte le volte che si cambiano ruolo o progetto, si implementa la propria formazione e si raggiungono nuovi obiettivi. Più si è attivi, più si è visibili.
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