Italiani sempre meno ricchi: patrimoni in calo del 7,7% in 12 anni

La ricchezza netta pro capite si attesta a 176 mila euro, il valore più basso tra Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti. Erosione del patrimonio e redditi stagnanti: i due trend di questi 12 anni

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In 15 anni gli italiani sono passati dall’essere i cittadini più ricchi ai meno ricchi delle più grandi economie occidentali. È quanto emerge dall’analisi dei dati sul patrimonio pubblicati a metà gennaio dalla Banca d’Italia e dall’Istat.

Sulla base di queste rilevazioni, in 12 anni – dal 2011 al 2023 – il patrimonio degli italiani è calato del 7,7%, un’erosione causata anche dall’aumento dell’inflazione, che ha reso per le famiglie del nostro Paese sempre più difficile risparmiare.

Nel dettaglio, a fine 202 la ricchezza netta pro capite delle famiglie italiane si è fermata a 176 mila euro, il valore più basso se confrontato con quello di Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti. A far peggio è solo la Spagna, i cui dati si fermano, però, al 2021.

E pensare che nel 2009 le famiglie italiane erano le più ricche di tutti, con 159 mila 700 euro pro capite, contro i 152 mila 300 euro delle famiglie statunitensi e i 137 mila 400 euro di quelle francesi.

Guardando al confronto con la Germania, si nota che il divario tra i due Paesi continua ad aumentare: se nel 2021 la differenza era del 21,2%, è cresciuta fino al 35% l’anno successivo, quando i tedeschi hanno messo a segno un +5,5%.

In questo panorama arriva qualche segnale positivo dall’ultimo dato sull’andamento del reddito reale pro capite del terzo trimestre 2023, diffuso giovedì scorso dall’Ocse. Nel quadro di una flessione generale, l’Italia è in controtendenza con un aumento dell’1,4%, il maggiore tra le grandi nazioni, trainato soprattutto dalla crescita delle retribuzioni dei dipendenti e dei redditi da lavoro autonomo.

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