La digitalizzazione in Italia non sta procedendo molto velocemente: secondo il Rapporto Eurobarometro 2025, solo il 46% della popolazione fra i 16 e i 74 anni ha competenze di base. Si tratta di un dato inferiore rispetto alla media europea, che si attesta al 54%, e lontano dall’obiettivo dell’80% fissato dalla Commissione per il 2030. La percentuale, poi, scende sotto il 30% tra gli over 60.
Il divario tra Nord e Sud è netto e si nota anche in questa circostanza. Dipende da diversi fattori: l’accessibilità alle infrastrutture, la qualità del sistema scolastico, la disponibilità di servizi pubblici e formativi digitali. Secondo i dati, ci sono picchi di marginalità nelle aree interne, rurali e nel Mezzogiorno. Si è registrato, inoltre, un divario generazionale e strutturale.
Oltre il 70% degli under 30 utilizza ogni giorno strumenti digitali, mentre tra gli over 65 la percentuale crolla sensibilmente. Poi, solo il 26% delle persone con licenza media o elementare possiede competenze digitali rispetto al 68% dei laureati. A dirlo sono i dati Istat del 2023.
Digitalizzazione in Italia, i fattori che la ostacolano
La digitalizzazione in Italia procede a rilento. C’è un divario anche nel genere degli addetti al settore: il 15,7% degli specialisti Ict è di sesso femminile contro una media Ue del 19,4%. Gli specialisti Ict inoltre sono pochi e rappresenta è una grave mancanza nel settore pubblico. Inoltre, solo il 58% delle pmi italiane ha raggiunto un livello base di intensità digitale rispetto al 69% della media europea. Il gap dipende anche dalla qualità e dala maturità delle tecnologie adottate: solo il 6% delle aziende italiane utilizza l’intelligenza artificiale rispetto al 10% della media dell’Unione. Il cloud computing è adottato dal 22% contro una media del 34%
Fra le principali barriere ci sono la mancanza di competenze digitali interne; la scarsa disponibilità di consulenza; difficoltà di accesso al credito e a incentivi pubblici in forma semplificata; modelli gestionali tradizionali. Nel settentrione, inoltre, le imprese mostrano un livello di digitalizzazione superiore rispetto al Centro-Sud.
Le imprese manifatturiere risultano mediamente più digitalizzate rispetto a quelle dei servizi. Mentre le filiere agroalimentari, turistiche e artigianali, in generale, sono meno digitalizzate. Il contesto italiano mostra anche segnali positivi: nel triennio 2020–2023, grazie al Piano Transizione 4.0, si è registrato un aumento del 12% negli investimenti digitali nel manifatturiero.
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