Commissione AI: Padre Benanti nuovo presidente, sostituisce Giuliano Amato

Dopo le dimissioni dell'ex Presidente della Corte costituzionale è arrivata la nomina del suo successore

commissione ai padre benantiCatholics NGO @ FAO 2016 / paolobenanti.comcommissione ai padre benanti

Dopo le dimissioni di Giuliano Amato, risentito a causa delle dichiarazioni di Giorgia Meloni, la Commissione AI ha trovato il suo nuovo presidente. Il laboratorio voluto da Palazzo Chigi per studiare e restare al passo sul tema dell’intelligenza artificiale sarà presieduto da Padre Paolo Benanti.

La notizia è stata resa nota dal sottosegretario all’Editoria Alberto Barachini: «In questi mesi di lavoro ho potuto conoscere la sua competenza e il suo equilibrio. Per questo sono onorato che abbia accettato l’incarico. Torniamo a lavoro dopo le feste natalizie con fiducia e con il desiderio di giungere presto ad una prima relazione da presentare al Premier Meloni e al collega Butti» ha dichiarato.

Benanti non ricoprirà solo il ruolo di Presidente della Commissione AI, ma è anche anche l’unico italiano membro del Comitato sull’intelligenza artificiale delle Nazioni Unite. Professore della Pontificia Università Gregoriana, Padre Benanti è un Francescano del Terzo Ordine Regolare e teologo i cui studi si sono focalizzati soprattutto sulla gestione dell’innovazione, sull’impatto del Digital Age, biotecnologie per il miglioramento umano, biosicurezza, neuroscienze e neurotecnologie.

In passato ha fatto parte della Task Force Intelligenza Artificiale per coadiuvare l’Agenzia per l’Italia digitale e nel 2018 è stato selezionato dal Ministero dello sviluppo economico quale membro del gruppo di trenta esperti che a livello nazionale hanno elaborato una strategia relativa proprio all’intelligenza artificiale e le tecnologie basate su registri condivisi e blockchain.

La sua nomina segue come detto le dimissioni dell’ex presidente e giudice della Corte costituzionale Giuliano Amato, nome scelto ad ottobre senza tuttavia l’appoggio della premier Giorgia Meloni. «Credo si sappia che non è stata una mia iniziativa – ha detto giovedì in conferenza stampa – ho detto tendenzialmente quello che pensavo ma al di là di questo, non ho nulla da dire nello specifico al professor Amato, sono rimasta francamente basita dalle sue dichiarazioni che riguardano la Corte Costituzionale».

Parole che non sono piaciute al diretto interessato, che ha quindi lasciato l’incarico: «È Una commissione della presidenza del Consiglio, e visto che la mia nomina non risulta essere una iniziativa della presidente del Consiglio lascio senz’altro l’incarico» ha detto nei giorni scorsi al Corriere della Sera, aggiungendo anche che secondo lui «ci perdono qualcosa … Ma a me semplificherà la vita».

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