Il settore delle auto elettriche sta affrontando una fase davvero critica in Europa, con un calo significativo delle vendite che ad agosto fa segnare una diminuzione del 36% rispetto all’anno precedente (se si considera tutta l’Unione europea, il calo registrato è del 44%. La quota di mercato delle auto elettriche è scesa dal 21,8% nell’agosto 2023 al 16,6% nell’agosto 2024. Una crisi che sta affossando il mercato dell’auto in generale, che stava già affrontando un periodo difficile sul fronte delle immatricolazioni.
Il declino è dovuto a una serie di fattori, tra cui l’incertezza sugli incentivi governativi. Ecco perché l’associazione dei produttori Acea, guidata dall’italiano Luca De Meo (Renault), ha chiesto all’Unione europea di intervenire: “servono misure urgenti prima che i nuovi obiettivi di CO2 entrino in vigore nel 2025″. Non è solo l’assenza degli incentivi. L’auto elettrica, agli occhi dei consumatori, non sembra dare un grande valore aggiunto rispetto a un’auto a combustione, senza dimenticare la variabile prezzo (è sempre più cara).
I veicoli a batteria, inoltre, perdono troppo velocemente il loro valore. “Se rivenduti dopo tre anni, valgono il 50% in meno, valore troppo basso”, sottolinea a la Repubblica Dario Duse, Country leader di Alix-Partner in Italia, che definisce “inadeguata” la rete di ricarica delle colonnine. E poi c’è il tema del costo dell’energia: “Se non ci si collega alla rete di casa, ma alle colonnine non ci sono vantaggi economici”.
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