L’intesa tra Andrea Pignataro-Fisco si è trovato con un accordo transattiva. Il fondatore e presidente del gruppo Ion verserà 280 milioni di euro all’Agenzia delle Entrate, per una presunta evasione fiscale da 1,2 miliardi di euro contestata dall’ente e che riguarda i periodi d’imposta fra il 2013 e il 2023.
Perché il Fisco ha accusato Pignataro di evasione
L’accertamento è partito dalla Guardia di Finanza che ha contestato al presidente di Ion la residenza all’estero per i 10 anni che vanno dal 2013 al 2023. L’imprenditore ha risposto, tramite i suoi legali, che ha vissuto prima a Londra e poi in Svizzera. In conclusione, si è raggiunto l’accordo Pignataro-Fisco per un totale di 280 milioni di euro, da pagare in cinque anni.
“L’accordo non implica alcun riconoscimento di colpevolezza o evasione, bensì riflette una soluzione transattiva ispirata ai principi di buona fede e collaborazione istituzionale”, hanno fatto sapere gli avvocati di Pignataro.
Chi è Andrea Pignataro
Dopo avere conseguito una laurea in economia a Bologna e un PhD in matematica all’Imperial College di Londra, ha lavorato a Wall Street per Salomon Brothers. Nel 1997 ha fondato Ion Group, azienda leader nei software per il trading finanziario che gli ha permesso di essere fra i massimi esponenti della finanza mondiale. Ha chiuso talmente tante acquisizioni che è soprannominato il Bloomberg italiano. Fra le altre ricordiamo quella di Cerved.
Nonostante le poche foto sui social e le apparizioni sporadiche, il Fisco è riuscito a rintracciarlo e a contestare un ammanco nelle sue casse da mezzo miliardo. La cifra poi ha raggiunto quota 1,2 miliardi, considerando le sanzioni e gli interessi maturati.
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