Un hotel extra lusso a Villa Reale di Marlia

Villa Reale di Marlia, uno degli immobili più popolari d’Italia – che fu di proprietà di Elisa Bonaparte Baciocchi (sorella di Napoleone) e di Vittorio Emanuele II di Savoia (primo re d’Italia) – è stata acquistata da una coppia residente in Svizzera che, dopo averla restarurata ad arte, sotto la tutela della Soprintendenza, vi aprirà un hotel da sogno che mira a diventare uno dei primi extra lusso in Italia. Non si conoscono i dettagli dell’operazione, condotta dalla Lionard Luxury Real Estate per gli ormai ex proprietari, la famiglia dei conti Pecci Blunt, ma gli acquirenti hanno messo le mani su una villa storica, costruita a partire dal XV secolo, nella campagna nei dintorni di Lucca, da ricchi banchieri e mercanti di seta.

LA VILLA. Villa Reale di Marlia può contare su 19 gli ettari di parco in stile inglese, con parti originali seicentesche, tra cui il magnifico Teatro di Verzura realizzato nel 1652; gli interni degli edifici, invece, si estendono per un totale di 18 mila mq. Tra le numerose stanze della villa, la grande sala da ballo dove la principessa Elisa teneva memorabili feste, a cui partecipava anche il grande violinista Niccolò Paganini come “direttore di orchestra”.

LA STORIA. Elisa Bonaparte Baciocchi, oltre a trasformazione l’edificio principale della Villa di Marlia in stile neoclassico, intervenne sul giardino in linea con il gusto del tempo, tanto che il principe di Metternich ne scriverà entusiasta dichiarando che in Italia non aveva mai visto un parco all’inglese come quello, con una tale e grande varietà di piante. Fortunatamente la principessa lasciò intatte alcune parti seicentesche del giardino che sono state conservate fino ad oggi. Dopo la caduta di Napoleone, Elisa abbandonò la villa di Marlia che divenne proprietà dei duchi di Parma e poi degli Asburgo Lorena. Con l’Unità d’Italia passò a Vittorio Emanuele II di Savoia, primo re d’Italia, che la cedette al principe Carlo di Borbone, diseredato per aver sposato una donna non di sangue reale, l’irlandese Penelope Smith Ballynatray. Alla loro morte (sono seppelliti nella cappella del Parco), la villa passò al figlio, conosciuto come il “Principe Matto” per l’ossessione religiosa e il comportamento eccentrico, che morì nel 1918. Per pagare i debiti, la Villa fu messa in vendita: i beni mobili andarono all’asta e molti alberi del parco furono abbattuti per farne legname. La villa, caduta in abbandono, fu acquistata nel 1924 dai conti Pecci Blunt (contessa Anna Laetitia Pecci e il banchiere newyorkese Cecil Blumenthal, abbreviato in Blunt, genitori degli ultimi proprietari) riuscendo, appena in tempo, a salvarla dalla distruzione.

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