Gli italiani hanno riscoperto il cinema. Nell’anno appena trascorso, per la prima volta da 25 anni, il grande schermo ha oltrepassato la soglia dei 120milioni di presenze, con un bel +10,39% rispetto al 2009. I dati, che arrivano dall’Annuario Siae dello Spettacolo (nato 75 anni fa per opera di Pierpaolo Luzzato Fegiz), confermano che è quello cinematografico lo spettacolo preferito dagli italiani. Il cinema, infatti è il settore che segna la performance migliore tra tutte le branche dello spettacolo e spinge verso l’altro il dato aggregato. Nel 2010 gli spettacoli hanno incassato un totale di 2,370 miliardi di euro, in aumento del 3,97% rispetto al 2009. A far da contraltare alla crescita della spesa del pubblico, la flessione (-3,14%) del volume d’affari (che comprende anche i proventi per prestazioni pubblicitarie, sponsorizzazioni, contributi pubblici e privati, riprese televisive, ecc). Se il cinema, come detto, è il settore che ha fatto registrare i migliori risultati con segni positivi in tutti gli indicatori, dal numero di spettacoli (+43,26%) e biglietti venduti (+10,39) alla spesa al botteghino (+16,37%), spesa del pubblico (+14,33%) e volume di affari (+16,22%); si conferma stabile il teatro. In crescita le mostre con un volume d’affari che nel 2010 ha registrato un +28,01% rispetto al 2009. Male, invece, la musica. L’attività concertistica, che comprende sia la musica popolare che quella classica, a fronte di una maggiore offerta di spettacoli, ha fatto registrare un calo degli altri indicatori (-3,47% negli ingressi, -3,6% nella spesa al botteghino e -4,63% nella spesa del pubblico). A flettere anche l’attività sportiva e il settore dei parchi da divertimento e spettacolo viaggiante, mentre l’attività di ballo e i concertini pur registrando la maggior spesa del pubblico in valore assoluto, offre segni negativi per tutti gli indicatori di spesa.
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