Un dandy a colori

Riflettori puntati per la prossima primavera-estate su blazer, polo, pullover a v, pantaloni chinos e mocassini. E la giacca? Reversibile o eco-friendly, è la vera protagonista della moda maschile. Le novità di Pitti Immagine Uomo

Leggerezza, colore, praticità le parole chiave per descrivere al meglio l’80esima edizione di Pitti Immagine Uomo, manifestazione che ha attirato circa 20 mila buyer e 30 mila visitatori e che ha avuto come fil rouge il tema del viaggio. L’immagine dell’uomo che si evince è quella di un globetrotter dinamico, scanzonato, ma esigente in fatto di stile; che ama sperimentare ed è attento ai dettagli. Si ispira al dandy degli anni Trenta (soprabiti sartoriali, field jacket, e tra gli accessori pochette fantasia e ghette), sceglie il colore e le stampe fantasia e non può fare a meno di pezzi “preppy”, lo stile “college” dei paesi anglosassoni. La prossima primavera-estate non mancheranno quindi nel suo armadio blazer, polo, pullover a V, pantaloni chinos e mocassini. Ai piedi i nuovi must: espadrillas e sneakers ovviamente ecologiche e a impatto zero. Il capo-protagonista della manifestazione? La giacca. Reversibile, eco-friendly, non si stropiccia, pesa pochi grammi, spesso abbina i tessuti più tecnici a quelli tradizionali come il lino e la seta. E, cosa non da poco, non occupa spazio in valigia e si presta a molteplici occasioni. E per l’ufficio? Nessuna differenza! Addio quindi alle “divise” del manager vecchio stampo: al formalismo e alla corazza da executive, l’uomo dell’era digitale, che viaggia in bicicletta e invece della 24 ore porta lo zaino, sembra preferire l’avventura e la sperimentazione di materiali alternativi, guidate da una nuova “estetica sostenibile”.

Successo a Pitti, ma …

Grande successo per l’80esima edizione di Pitti Uomo, che si conferma uno degli appuntamenti fieristici internazionali imperdibili. Eppure, si sa, tutto è migliorabile e la prestigiosa manifestazione fiorentina non fa eccezione. Tanto per dirne una la Fortezza da Basso non brilla in quanto a rete telefonica rendendo impossibile l’utilizzo di tablet e cellulari. Bisognerebbe creare una rete wi-fi accessibile a tutti per i giorni di manifestazione. Occorrerebbe inoltre aumentare il numero di servizi igienici, davvero troppo pochi all’interno della Fortezza, quasi inesistenti all’esterno, dove i numerosi stand hanno attirato buyer e visitatori. Un ultimo appunto: ogni evento fieristico che si rispetti mette a dura prova la resistenza di chiunque, alla prossima occasione non sarebbe una cattiva idea pensare di garantire più punti ristoro, panchine e bar per ricaricare le energie tra uno stand e l’altro.

© Riproduzione riservata