In questi anni è tornato di moda farsi ritrarre con la penna tra le mani: manager vecchi e nuovi, intellettuali più o meno impegnati, professionisti, scrittori, giornalisti, politici e molti altri ancora, sembrano vogliano far sapere al mondo che sanno scrivere. E non con penne a sfera qualsiasi, ma con delle stilografiche, magari in edizione limitata, più simili a gioielli che a strumenti di scrittura. Ci sono oggetti che fin dalla loro nascita hanno una carica simbolica fortissima e tra questi, anzi tra i primi, vi è certamente la penna stilografica. Nessun altro strumento di scrittura ha potuto scalfire questa supremazia. Anche in tempi abbastanza recenti una stilografica di un certo valore, è considerata un oggetto un po’ snob che non tutti possono permettersi.Una bella “stilo” era il classico regalo destinato al bambino per la prima comunione, all’adolescente che si cresimava, allo studente promosso alla fine del ciclo scolastico e al laureato che coronava i suoi studi col riconoscimento più alto. In tal modo, quell’oggetto, regalato in una circostanza così importante, iniziava con il suo possessore un rapporto che l’avrebbe legato anche per tutta la vita.È proprio in questo modo, così intimamente privato e riservato, che scrittura e penna stilografica assieme hanno vissuto una storia universale fatta di significati personali e di suggestioni collettive. Questa storia oggi non perde di significato, anche se bisogna ammettere che videotelefoni e computer insidiano con la loro immediatezza e praticità, l’immagine della penna.Ma sono un’altra cosa. Proprio l’immagine della “stilo”, con tutti i suoi significati e i tanti compiti che l’uomo le assegna, non ultimo quel calore e quella soggettività di carattere e di tratto che esprime, non potrà mai essere sostituita da macchine, anche se rasentano in qualche caso la perfezione.Oggi si parla di “stilo” come status symbol, segno di personalità e di buon gusto, in linea con l’immagine positiva che tutti vorremmo dare di noi, ma anche come oggetto che gratifica chi lo possiede e che distingue chi lo regala. La stilografica d’epoca riassume la storia e ha il fascino del tempo perduto, il profumo dell’ebanite o della celluloide, le sue moderne nipoti invece hanno il fascino della tecnologia, dei nuovi materiali, della praticità e immediatezza quotidiana.
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Nuovi modelli ispirati a tradizioni addirittura secolari, gioielli in limited edition o strumenti accessibili quasi a tutti. Il piacere dell’antico, unito al design moderno volutamente essenziale, rappresenta uno status symbol cui tutti anelano