Sfilate, è tempo di cambiare?

Parte da Burberry e Tom Ford la rivoluzione del timing sulle passerelle: meno fashion show e capi subito in vendita. Altri big, al contrario, aumentano il numero dei Catwalk

Il calendario delle sfilate andrà incontro a una rivoluzione globale? È presto per dirlo. Ma le avvisaglie di cambiamento non mancano. Il primo segnale in questo senso è arrivato da Burberry, per bocca del direttore creativo e Ceo Christopher Bailey, il quale ha annunciato che la griffe passerà da quattro a due sfilate, uomo e donna insieme, senza stagionalità e con gli abiti acquistabili da subito online e nei negozi. Più o meno quanto farà Tom Ford, il quale a settembre presenterà insieme le collezioni maschile e femminile autunno-inverno 2016/2017 e le metterà immediatamente in vendita. «In un mondo in cui tutto è immediato», ha dichiarato Bailey, direttore creativo di Gucci dal 1996 al 2001, «il modo di presentare le collezioni sei mesi prima rispetto a quando i prodotti sono acquistabili è antiquato».

Di avviso opposto altri grandi marchi, da Dior a Chanel, che vanno invece verso l’aumento del numero degli show. Anzi, l’attuale guida creativa di Gucci, Alessandro Michele, fa sfilare anche le collezioni cruise e resort. E in Italia? «La moda non è marketing, è sogno, è emozione, è creatività», ha commentato Carlo Capasa, presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, all’inaugurazione dell’ultima fashion week meneghina.

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